Siamo in un’epoca dove l’utilizzo di tecnologie e dati digitali sono ormai lo strumento base in qualsiasi operazione quotidiana.

Così tanto che sempre più in discussione viene messa la tutela della privacy: ecco perché con il decreto del 3 marzo 2023, pubblicato nella «Gazzetta Ufficiale» al n. 91 del 18 aprile 2023, vengono definite le modalità di attribuzione di un nuovo codice univoco ed identificativo, chiamato codice univoco digitale (acronimo ID ANPR) che verrà assegnato ad ogni cittadino italiano e residente registrato all’anagrafe nazionale.

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Vediamo insieme le principale caratteristiche che avrà il codice univoco digitale:

  • Non deriverà dai nostri dati anagrafici e non conterrà elementi identificativi a differenza del codice fiscale, questo renderà le interrogazioni tra le varie banche dati più riservate;
  • Non sostituirà il codice fiscale, ma risolverà il limite dello stesso, come l’errata assegnazione o i casi di omocodia (assegnazione per errore dello stesso codice fiscale a due o più persone);
  • Sarà un codice alfanumerico di 9 cifre, compreso di un check digit;
  • Sarà univoco per ogni cittadino e, una volta assegnato, rimarrà lo stesso per tutta la nostra vita;
  • Potrà essere generato soltanto da un sistema che verrà appositamente creato, a fronte dell’inserimento del nostro codice fiscale o dei nostri dati anagrafici.

Vogliamo concludere questo breve articolo-spiegazione sul codice univoco digitale dicendovi che, secondo noi, potrebbe essere, forse, uno strumento che riuscirà davvero a tutelare un po’ di più la nostra privacy e, inoltre, siamo curiosi di vedere come potrà essere implementato e sfruttato nel panorama digitale italiano. 

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Il panorama dei veicoli elettrici è sempre più in espansione, ma uno dei suoi limiti principali è legato proprio all’autonomia data dalle batterie utilizzate. La Svezia, proprio su questo fronte, sembra aver trovato una prima soluzione che potrebbe, forse, risolvere, in parte, questo limite, ma vediamo insieme più nel dettaglio di cosa si tratta: l’idea è quella di trasformare un’autostrada in una strada elettrificata permanente, che sarà la prima al mondo ed unica nel suo genere.

Auto e camion potranno ricaricarsi senza fili durante il transito, evitando così, di fatto, di fare una sosta, ma effettuando una ricarica in movimento/durante la guida (dynamic induction charging).

Quest’autostrada potrebbe essere già realizzata entro il 2025 e, se il progetto avrà successo, seguirà la realizzazione di altri 3.000 km di strade elettrificate entro il 2045.

Il tratto di strada che verrà elettrificato è quello dell’autostrada E20 che attualmente collega gli hub logistici tra Hallsberg e Örebro, che si trovano al centro delle 3 principali città del paese (Stoccolma, Göteborg e Malmö).

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Il progetto attualmente è in fase di appalto e di revisione per la metodologia di ricarica; le opzioni sono 3, ognuna delle quali ha e garantisce vantaggi differenti:

  • Sistema a catenaria (stile filobus);
  • Sistema induttivo: la scelta migliore, secondo noi, in quanto questo sistema sfrutterebbe delle bobine in rame che andrebbero poste sotto l’asfalto della carreggiata e che sarebbero in grado di trasferire ed inviare elettricità ad un’altra bobina posta nel veicolo elettrico, detto ricevitore; una sorta di ricarica wireless come quella degli smartphone;
  • Sistema conduttivo (a terra).

Riuscirà la Svezia in questa impresa così complessa? Presto per dirlo, ma siamo proprio curiosi di capire come si evolverà il progetto e se realmente vedrà la luce; potendo arrivando così anche sulle nostre autostrade italiane.

Bisognerà capire come verrà affrontato il fatto che una simile soluzione è costosa: sia nella realizzazione, sia nella sua manutenzione; una sfida per i produttori di veicoli elettrici che dovranno realizzare questo ricevitore.

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Basta poco per capire che, dietro Wow 774 e 775, c’è la mano di un’azienda 100% Made in Italy.
Oggi in questo articolo scopriremo come, passione e tanto ingegno, hanno permesso di realizzare degli scooter elettrici unici nel loro genere, in grado di far cambiare il pensiero dell’utilizzatore finale dal mondo del termico a quello dell’elettrico.

Chi è Wow

Wow! Srl è una start up 100% italiana con sede a Saronno in provincia di Varese, fondata nel 2019 da Diego Gajani (CEO), insieme ai suoi soci Bruno Greppi e Zeno Pellizzari.

Diego Gajani (a snistra) e Bruno Greppi

“Wow è nata per dare una risposta elettrica al mondo della mobilità urbana e con lo scopo di ridurre il gap esistente tra gli scooter con motore endotermico e gli attuali scooter elettrici che nella nostra percezione erano ancora limitati rispetto a quello che poteva offrire uno scooter tradizionale”. Ha commentato Diego Gajani durante l’Intervista per MotorBox

Conosciamo meglio i 3 imprenditori italiani alla guida di Wow! Srl:

• Diego Gajanj, CEO di Wow! Srl, lavora già da parecchi anni nel settore della mobilità elettrica, nella Società Italy2Volt, importatrice tutt’oggi in Italia dei brand di scooter elettrici Fd Motors, Jonway ed ECOOTER;
• Bruno Greppi, CTO di Wow! Srl, ha cambiato il mondo dei dischi freno, con il brevetto “Wave” nel 1998: un disco non rotondo e più leggero; creando così un nuovo tipo di frenata e portando nei successivi anni aziende produttrici nazionali ed internazionali a disegnare e produrre i loro dischi freno partendo da Wave;
• Zeno Pellizzari, CEO di B Heroes, un programma con lo scopo di promuovere nuove e giovani aziende.

Vediamo più da vicino Wow 774 e Wow 775

Presentati ad Eicma 2019 ed arrivati sul mercato, causa pandemia, solo qualche mese prima di Eicma 2021; a cui, ovviamente, Wow era presente con uno stand, dove hanno inoltre presentato anche la gamma Wow Delivery.
I due modelli cercano di distinguersi dalla massa e ci riescono grazie alll’estetica identica per entrambe le due versioni:

• Wow 774: guidabile da 14 anni, con motore da 4 kw e velocità limitata a 45 km/h; l’autonomia arriva fino a 110 km;
• Wow 775: equivalente ad un 125 cc, con motore da 5 kw e velocità massima di 85 km/h; l’autonomia arriva fino a 95 km.

Entrambi come caratteristiche che saltano subito all’occhio hanno:

• Telaio a doppia culla, appositamente progettato;
• Sospensioni con forcelle telescopiche idrauliche e monoammortizzatore idraulico posteriore;
• Ruote da 16 pollici con pneumatici generosi, 100/80 anteriore e 120/80 posteriore;
• Comparto freni con sistema idraulico che presenta due dischi da 225 mm e frenata CBS su 775; in aggiunta ad esso e a un freno motore che ricarica la batteria, è presente un tasto che, alla pressione, permette di avere un vero sistema alternativo alle classiche leve dei freni, composto da un freno elettromagnetico, in grado di trasformare fino all’80% dell’energia cinetica in corrente che ricarica la batteria;
• 2 batterie alloggiate esternamente in un case di alluminio, estraibili solo dopo aver rimosso lo sblocco di sicurezza con la chiave o con il telecomando in dotazione. La ricarica delle stesse avviene in 4-5 ore, sia lasciandole alloggiate dentro lo scooter, sia esternamente allo scooter tramite una basetta venduta in optional (utile per ricaricare sia in casa che in ufficio);
• Vano sottosella di 50 L, difficile da trovare negli scooter elettrici.

Prezzi:

• Wow 774 viene proposto ad un prezzo franco concessionario a partire da € 4.250,00;
• Wow 775 viene proposto ad un prezzo franco concessionario a partire da € 4.990,00.

Gamma colori di Wow 774 e 775

Sono sicuro che Wow ha altri assi nella manica, e curioso di scoprire i prossimi modelli che il brand ha intenzione di lanciare sul mercato.

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La primavera è la stagione perfetta per tornare in sella sulla propria moto; perché sì, diciamocelo, con il freddo e le basse temperature, anche i motociclisti più temerari, stentano ad uscire la domenica quando fuori si sfiorano temperature sotto gli 0 gradi.

Oggi sono qui per parlarvi di Vmoto Stash, la moto NAKED che sta facendo parlare di sé sui social. Presentata ad EICMA 2021 e pensata e disegnata per il mercato Europeo. Con molta fiducia, speriamo veda le nostre strade italiane entro la fine del 2022.

Dietro le linee della Stash c’è la mano di Adrian Morton, designer che ha avuto modo di lasciare la sua firma anche su molte moto di MV AGUSTA, Benelli Tornado e TNT.

Facendo visita sui profili social del gruppo Vmoto Soco Group, in particolare sulla pagina Instagram di Super Soco Italia, possiamo notare più da vicino come l’azienda crede in questo progetto e sta pubblicizzando davvero tanto la sua ultima creazione.

Le prime caratteristiche che saltano all’occhio sono: un motore brushless elettrico, che erogherà 6 kw; l’autonomia che dovrebbe aggirarsi intorno ai 240/260 km, ovviamente in utilizzo urbano a 45-50 km/h; la velocità massima, dichiarata dal produttore della moto, che sarà di 105 km/h; il peso della moto che sarà di soli 105 kg; l’altezza della sella che sarà ridotta a soli 785 mm e senza rinunciare a cerchi con pneumatici da 17”. Queste caratteristiche la rendono la moto perfetta per tutti, sia per chi vuole affacciarsi al mondo delle moto, sia per i rider più esperti che cercano una moto per tutti i giorni. Le colorazioni al lancio dovrebbero essere tre:

● Black

● Silver

● Yellow

Riuscirà Vmoto a lasciar il segno nel mondo delle 2 ruote elettrico con questo suo primissimo e nuovo modello?

Presto per dirlo ma siamo fiduciosi, non ci resta che attendere che vengano svelati i prezzi per il mercato Europeo e la data di arrivo ufficiale presso le principali concessionarie di scooter e moto elettriche sparse per l’Italia, rivenditrici del brand. Vmoto Stash ci promette design, innovazione e grandi performance.

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