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ASUS ROG ALLY Z1 EXTREME: RECENSIONE “POST-LANCIO”

L’Asus ROG Ally è la prima handheld del colosso Taiwanese. Annunciata il 1° Aprile 2023 con un trailer che a molti sembrò un “Pesce d’Aprile”, e successivamente lanciata nel mercato Globale a Giugno (2023) Il PC handheld di casa ASUS si è subito proposta come ottima alternativa fruibile in un settore che sembra in continua crescita.
Il presente articolo ha come obiettivo non quello di fare una recensione completa del prodotto, che oramai è territorio già esplorato da parte di molti, ma di fare una considerazione a mente fredda a quasi 4 mesi dal lancio globale, da utente, possessore e giocatore.

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Specifiche tecniche:


Nonostante la premessa, è corretto spendere qualche parola sulle “Specifiche Tecniche” del prodotto.
Il prodotto lanciato a Giugno monta come processore il famigerato AMD Ryzen Z1 Extreme con architettura Zen 4 e processo produttivo a 4nm (8core / 16threads). La GPU è, ovviamente, integrata, AMD Radeon Graphics (con 2,7GHz e 8,6 Teraflops). La RAM 16Gb LPDDR5 (6400MT/s dual channel) e unità SSD M. 2 2230 da 512Gb.
Monta in display touch da 7’’ con risoluzione massima FHD (1920×1080) con rapporto 16:9 con tempo di risposta 7ms, luminosità massima 500nits con Gorilla Glass. 120Hz la frequenza di aggiornamento massima.
Come porte I/O troviamo un jack 3,5mm , una USB 3.2 Gen 2 con supporto DisplayPort 1.4 e una porta proprietaria Asus ROG XG Mobile per il collegamento delle schede video esterne XG Mobile.
Troviamo poi lo slot microSD sulla parte superiore del device.
A livello di connettività abbiamo WiFi 6E e Bluetooth 5.2.
Il dispositivo è equipaggiato con batteria da 40WHrs Li-ion.
Completando con la parte controlli e multimedia ovviamente il device è equipaggiato con 2 speaker, Dolby Atmos, analogici in configurazione allineata, D-pad e classica configurazione di pulsanti con grilletti alti e bassi.
E’ opportuno menzionare due pulsanti “custom”, praticamente due grilletti addizionali, quasi in configurazione Elite Pro Pad di Xbox, raggiungibili con i medi o anulari, posizionati sotto la console. Questi pulsanti sono configurabili con opportune macro che possono simulare specifiche azioni o combinazioni di tasti.

Usabilità:

Iniziamo con la parte più di recensione dura e cruda.

Un fattore che secondo me occorre considerare ancora prima delle prestazioni quando si acquista un dispositivo del genere, è il fattore usabilità.

Quanto è comodo un dispositivo del genere? O, meglio, un dispositivo del genere fa al caso mio? Perché dovrei spendere dei soldi (e non pochi) per un handheld come ROG Ally? Iniziamo con la parte “pratica”. RoG Ally pesa circa 600 grammi, 608g da manuale. L’unità provata al bilancino casalingo pesava 609g. Il peso va correlato alle dimensioni. L’unità, con le sue dimensioni di 28 cm di larghezza, 11 cm di altezza e 3,3 cm scarsi di profondità nel punto più largo (ovvero all’impugnatura ergonomica del pad/mani), ha un buon fattore dimensioni/peso.

Potremmo dire che ASUS ha fatto un buon lavoro combinando fattore di forma/peso e l’unità risulta godibile e leggera. Il peso è ben distribuito e l’unità è piacevole da tenere in mano anche dopo lunghe sessioni di gioco.

I gamer con mani grandi potrebbero sentire l’esigenza di un po’ più di spessore sulla parte dell’impugnatura. I principali produttori di accessori custom stanno infatti già facendo uscire (JSAUX prima fra tutte, fra le più note) kit predisposti con grip disegnati in modo dedicato per aumentare un po’ lo spessore delle impugnature, per rendere la presa più comoda per chi lo ritenesse necessario, senza andare ad inficiare il peso.

Chi dovrebbe comprare un dispositivo del genere?

Cerco di darvi sia una risposta ovvia, ma anche una meno scontata.

La risposta più ovvia: chi è spesso in viaggio. Ovviamente chi è spesso in viaggio troverà in Ally un buon compagno di viaggio. E’ un dispositivo Windows, con tutte le beghe (e le opportunità) derivate dall’avere Windows a bordo, ma ASUS ha fatto un ottimo lavoro con l’aggiunta del Software Proprietario “Armoury Crate”, altro se non una custom Game Library e gestione del dispositivo. Armoury Crate ha come obiettivo quello di rendere l’interfaccia utente molto più fluida, immediata e semplice.

Da obiettivo spento, tramite Armoury Crate, con titoli Steam, Game Pass, GoG ecc… con una procedura di lancio non estremamente complessa che non coinvolge launchers di terze parti, si è in gioco in circa 7 minuti. Non male.

La risposta che non ti aspetti: chi non riesce a giocare altrimenti o con altri dispositivi. Lasciatemi spiegare: sei un gamer che ha già altri devices (console o computer), ma per mancanza di tempo o per esigenze di vita non riesci a giocare, ma ti piacerebbe comunque provare uno dei titoli appena usciti su PC?

Foto di Christian membro della nostra community Telegram

Allora la Ally fa per te. La Ally infatti ti permette di avere delle prestazioni di tutto rispetto (vedi paragrafo “Prestazioni”) in dimensioni contenute, senza praticamente rinunciare a nulla.

Comoda sul letto, sul divano di casa, in aereo, in treno, fa bene quello che si propone di fare.
Non è raro aver letto nella Community di persone che, a valle dell’acquisto di Ally, hanno rivenduto quella console che stavi lì a prender polvere riscoprendo il piacere di farsi una partita.

Quando, invece, non ti sentiresti di consigliare l’acquisto di Ally? Non consiglierei l’acquisto di Ally in tutti quei casi non menzionati sopra. Ad esempio, in sostituzione di una postazione fissa. Ally è un PC a tutti gli effetti, ma il suo fattore di forma la rende idonea ad un tipo di utilizzo che non è quello di una postazione fissa. Il device può funzionare con un qualsiasi dock o adattatore USB-C con PD 100W, collegato a monitor esterno, e funziona anche bene. Ma non posso consigliare l’acquisto di Ally a chi si propone di farne SOLO quell’utilizzo. E’ un buon complemento, fa bene anche quello (rimando sempre a Prove e Prestazioni), ma ovviamente se l’utilizzo PREVALENTE è quello consiglierei di guardare qualche buona configurazione laptop, piuttosto.

Foto di Mattia Coniglio admin di Neo Volt

Prove e prestazioni:

Arriviamo alle prove.

Il device arriva preconfigurato con tre modalità operative abilitabili se collegato a corrente e altrettante se alimentato a batteria. Queste modalità sono “Silent”, “Prestazioni” e “Turbo” (10W, 15W e 30W a corrente e 10W, 15W e 25W a batteria).

Ally si comporta ovviamente benissimo in modalità Silent dove è praticamente non udibile, fredda, e vanta una durata anche superiore alle 2h. Le prestazioni della modalità Silent consentono di fare un utilizzo quale surfing web o gaming semplice con titoli indie non esosi o retrogaming.

Dalle prove fatte, invece, posso confermare che il cosiddetto “sweetspot” di Ally è la modalità “Prestazioni”.  In “Prestazioni” il device riesce già a far girare titoli di tutto rispetto (ad esempio: GTA5, Street Fighter 6, etc.…), senza pregiudicare la silenziosità e consentendo una durata di circa 1h 30’.

In modalità “Turbo” salgono le prestazioni (Turbo, per capirci, è la modalità per far girare i mostri sacri del benchmarking gaming attuali, come Starfield & Co.), ma salgono anche i consumi/le temperature e scende drammaticamente la durata a circa 40’ se alimentata dalla batteria interna.

Il device è stato provato a lungo con vari titoli.

Screenshot di Dario Pugliese

Con Diablo 4 Blizzard ha fatto un gran lavoro di ottimizzazione e tale lavoro si manifesta meravigliosamente anche su ROG Ally.

La Ally lavora stabilmente in “Prestazioni” con un’ottima resa a livello di fluidità e qualità grafica permettendo di godersi l’hack & slash di casa Blizzard senza particolari pensieri. Temperature sempre sotto controllo e silenziosità davvero ottime.

Lo stesso tipo di resa ed ottimo compromesso si ritrova su titoli tipo GTA 5 e SF6.

Screenshot di Dario Pugliese

Con un titolo come Starfield ovviamente i settaggi relativi alla qualità generale bisogna mantenerli bassi (nel caso specifico di Starfield, tuttavia, la community ha sviluppato degli specifici dataset di graphic settings che possono essere utilizzati quali ottimi compromessi fra qualità e fluidità).

Mantenendo il titolo in “Turbo” gli FPS oscillano fra 40-45 medi in aree interne (in alcuni casi anche riuscendo a stare stabilmente a 60) ai 30 nelle aree esterne più affollate, come New Atlantis e – in generale – gli spazioporti e le città.

Screenshot di Dario Pugliese

In generale, quindi, le prestazioni sono ottime considerato il prezzo, le dimensioni e le finalità per cui il dispositivo è stato progettato.

Problemi noti:

Non sarebbe una recensione “post-lancio” o “post-mortem” se non trattassi anche un piccolo paragrafo di problemi noti.

Chi segue la nostra Community e – più in generale – i vari canali social ufficiali di ASUS ROG saprà che uno dei problemi “d’infanzia” di Ally è stato il tristemente famoso “caso del lettore microSD”.

Quello che si è visto è che specialmente le prime unità prodotte sono state affette da problematiche relative al lettore SD che, di punto in bianco, smetteva di funzionare talvolta causando anche l’inservibilità della SD card stessa in esso inserita.
ASUS ha riconosciuto ovviamente il problema ed ha provveduto a risolvere in assistenza la presente problematica.

Non si hanno notizie al momento di una ufficialità di risoluzione da parte di ASUS sebbene lato nostro abbiamo investigato la questione e, interpellando l’Assistenza ASUS Italiana, sono ben consci sia della questione e pare abbiano individuato le cause.

Quello che appare evidente è che i lotti di produzione più recenti siano meno affetti dei lotti di produzione iniziali.

Un secondo problema che sembrava affliggere le prime unità prodotte era relativo ad una apparente fragilità degli stick analogici. Sebbene questo problema è stato rilevato come molto meno presente del primo, tutti i casi di cui abbiamo evidenza sono stati comunque risolti prontamente in assistenza.

Non mi sento di citare altri problemi noti al momento che sono annoverabili fra quelli che pregiudicano il corretto funzionamento del dispositivo.

Fra i lati che tecnicamente bisogna sicuramente porre sotto l’attenzione di una prossima revisione c’è il potenziamento del sistema di dissipazione. Il Ryzen Z1 Extreme è un gran processore che è capace di andare lavorare in regimi di potenza anche abbastanza elevati, date le dimensioni e il tipo di utilizzo. Il dispositivo attualmente lavora bene, ma non benissimo nella modalità “Turbo” così come settata dalla fabbrica che è molto più orientata a preservare una rumorosità generale piuttosto confortevole, ma limitando il numero di giri delle ventole un po’ a discapito delle temperature.

Una delle operazioni che consigliamo, infatti, ancora è quella di settare Curve di Raffreddamento un po’ più “aggressive” se si prevede di utilizzare il dispositivo ad alti regimi di potenza.

Supporto continuo:

Anche questo paragrafo è, a questo punto, dovuto.

ASUS in questi mesi di “hypercare” di un prodotto comunque nuovo nel suo portfolio e – tutto sommato – introdotto anche in un segmento abbastanza nuovo in generale, ha continuato a supportare il prodotto al meglio.

Sono stati rilasciati aggiornamenti periodici costanti del BIOS e delle applicazioni proprietarie di interfaccia come Armoury Crate.

Ci sono state alcune gradevoli introduzioni che occorre menzionare. Il giorno del rilascio di Starfield è stato anticipato dal rilascio di un aggiornamento del Driver Video – esclusivo per Ally – prevenendo eventuali problemi col gioco.

In questi stessi giorni Asus ha pubblicato un piano di rilascio di nuovi aggiornamenti, che hanno introdotto – per esempio – funzionalità molto richieste dalla Community come la calibrazione interna degli analogici e dei grilletti. Stando al programma di ASUS e con le informazioni oggi in nostro possesso sappiamo che il 12 Ottobre prossimo sarà rilasciato un nuovo aggiornamento del BIOS del device.

Sarebbe gradita una posizione finale ufficiale da parte di ASUS sulla questione spinosa del “lettore SD” che, però, tarda ad arrivare.

Considerazioni finali:

Cerchiamo di riassumere per me le considerazioni più importanti che sintetizzano al meglio, per me, questa lunga recensione.

Come direbbe qualcuno, RoG Ally non lo ha prescritto il dottore. E’ un dispositivo videoludico come altri.

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A livello di prestazioni, fa quello che promette di fare e lo fa bene. Permette di giocare anche a titoli pesanti con un approccio che si adatta bene sia a chi è in mobilità sia a chi, per un motivo o per l’altro, vuole solo rilassarsi un po’ sul divano di casa.

Chi non dovrebbe comprare Ally? Chi non ha particolari esigenze di mobilità o chi, magari, è alla ricerca di una esperienza più “hardcore/pro” per la quale una postazione fissa e dedicata sarebbe sicuramente un matching più corretto qualità/prezzo.

Chi dovrebbe comprare Ally? Un videogiocatore in mobilità oppure un videogiocatore che magari per esigenze di famiglia o mancanza di tempo, non riesce più a godersi quel tempo ad una postazione fissa. In questo senso un dispositivo come ASUS RoG Ally può rappresentare davvero “la svolta”.

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FAIRPHONE 5: COME SI REALIZZA UNO SMARTPHONE MODULARE E CON MENO IMPATTO AMBIENTALE?

In questo articolo voglio parlarvi del Fairphone 5 5G, dispositivo svelato qualche settimana fa proprio durante la fiera tech, IFA 2023, una tra le fiere più importanti in Europa e nel mondo, del settore, che ogni anno si svolge a Berlino.
Il nuovo smartphone di Fairphone, prodotto dall’azienda Olandese, punta a essere uno smartphone adatto per chi vuole un device che vada contro corrente rispetto al consumismo smisurato, a cui stiamo assistendo in questi anni, con dispositivi che soffrono di obsolescenza programmata e scelte di marketing discutibili, sia da un punto di vista hardware che software, con riparazioni troppo costose; portandoci così spesso a buttare via il nostro dispositivo a favore di uno nuovo.
Dal punto di vista software l’azienda promette ben 5 major update e 8 anni di aggiornamenti per quanto riguarda le patch di sicurezza Google; dal punto di vista hardware, come scopriremo nel corso dell’articolo che ho scritto, a questo smartphone, con l’ausilio di un cacciavite, possiamo sostituire davvero quasi ogni sua componente, come batteria, display, fotocamere, porta di ricarica e trasferimento dati USB-C, altoparlanti e capsula auricolare: uno smartphone ecologico e sostenibile. In questi ultimi anni Fairphone ha cercato di farsi strada tra i colossi produttori di smartphone nel mondo, ma di fatto anche i suoi precedenti device sono rimasti per un mercato di nicchia, vendendo poche unità; sono sicuro che molti di voi, che leggeranno l’articolo, non conoscevano, difatto, l’esistenza di questa brand.
Ad oggi lo smartphone è già in commercio ed è possibile acquistarlo direttamente sul sito del produttore ed anche tramite Vodafone. Le domande che dobbiamo porci davvero è “Conviene acquistarlo? E’ un dispositivo valido?” A queste domande vi risponderò tra pochissimo, ma prima andiamo insieme a scoprire di più sul produttore e sullo smartphone stesso.

Foto di Yanko Design/ Credit Yanko Design

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Storia del brand:

Fairphone nasce nel 2010 tramite un progetto di ricerca nei laboratori Fablab Amsterdam (Waag Society iniziative) in risposta alla domanda “Cosa contiene effettivamente uno smartphone?”.

Nel 2013 viene fondata Fairphone BV; l’azienda olandese diventa una società indipendente e persegue la sua mission: produrre smartphone con più rispetto verso il pianeta e che possano, come dicevamo prima, durare nel tempo, essendo facilmente riparabili, direttamente dall’utente.

Ecco due dei celebri motti dell’azienda: “How do you make a fairer phone?” “We care for people and planet”,in italiano, tradotto “come si realizza uno smartphone più giusto?” e “ci prendiamo cura delle persone e del pianeta”.

Gli smartphone Fairphone vengono prodotti secondo 3 punti fondamentali:

  1. Provenienza dei materiali e produzione etica/morale: più di 30 sono i minerali e metalli di cui è composto ogni smartphone e, spesso, l’approvvigionamento dei materiali dei nostri dispositivi avviene tramite lo sfruttamento delle risorse naturali che possono andare dallo schiavismo, allo sfruttamento minorile, oltre che ad un forte e devastante imbatto ambientale come quello dato dall’inquinamento delle acque. Fairphone, per contrastare questi fenomeni, collabora con diverse Ong per recuperare i materiali che servono per produrre gli smartphone, avvalendosi, difatto, di catene di approvvigionamento trasparenti. TAOS è stata l’organizzazione che ha scelto l’azienda produttrice di smartphone prima di avviare la produzione nella fabbrica in Cina, la quale ha supportato Fairphone nella scelta dei fornitori che perseguissero la stessa visione dell’azienda: meno sfruttamento ambientale per il reperimento delle materie prime, in zone prive di conflitto e senza lo sfruttamento umano o minorile.
  2. Design modulare: in questi ultimi anni abbiamo assistito alla produzione di smartphone sempre più sottili e con sempre meno parti sostituibili e riparabili o, se sostituibili e riparabili, con spesso costi elevati (proprio in queste ore abbiamo letto che iFixit ha assegnato ad iPhone 15 Pro Max un punteggio di riparabilità di 4 su 10, ti lasciamo il link al video Youtube. Fairphone, come da sua mission, per contrastare questo fenomeno, è nota per realizzare smartphone più duraturi e longevi; l’utente, infatti, sarà in grado, in pochissimi minuti, di sostituire, con l’ausilio di un cacciavite, come vi abbiamo detto all’inizio, gran parti delle componenti interne, essendo composto da parti removibili e moduli.
  3. Ciclo di vita: parliamo di smartphone con componenti sostituibili e modulari che permettono all’utente di operare in autonomia o affidarsi direttamente all’azienda stessa per la riparazione; nel caso vi affidiate direttamente all’azienda per la sostituzione di un componente, l’azienda promette di andare a contrastare l’accumulo dei rifiuti elettronici, grazie agli impianti di reciclaggio o, laddove possibile, i singoli moduli vengono riparati e rimessi in vendita come prodotti ricondizionati ad un prezzo minore; difficile comunque non pensare che, laddove operiate, anche in autonomia, l’azienda permette di inviare i moduli rotti per recuperare i materiali o, appunto, ripararli; visto che la stessa azienda Fairphone invita i clienti alla restituzione e spedizione del dispositivo a fine vita, per poterne reciclare i materiali e componenti, difatto, a noi utenti finali buttare il nostro vecchio smartphone in discarica o rispedirlo all’azienda non cambia, ma per l’ambiente sì!

Scheda tecnica:

Display – Schermo (sostituibile)

  • 6.46 inch Full HD+ OLED
  • ​Risoluzione 1224×2700
  • Frequenza di aggiornamento: fino a 90 Hz
  • Frequenza di aggiornamento touch: 300 Hz
  • Luminosità massima 880 nits (luminosità media 800 nits)
  • 1,07 miliardi di colori (P3)
  • Rapporto di contrasto 1.000.000:1
  • Processore Pixelworks per miglioramenti dell’immagine incluso il tono adattivo
  • ​Corning ™ Gorilla Glass 5, rivestimento oleofobico completamente laminato
  • Rapporto 20:9

Dimensioni

● 161,6 mm x 75,83 mm x 9,6 mm
● 212 g

Altoparlante (sostituibile)

● Altoparlante stereo
● I formati supportati includono: SBC, AAC, aptX, aptX HD, LDAC

Fotocamere posteriori (sostituibili)

Sensore lente principale

● Sensore Sony IMX800 da 50 MP
● 1/1,49″
● Dimensione pixel 1,0 μm
● Binning dei pixel: 12,5 MP e dimensione pixel effettiva 2,0 μm
● Equivalente a pieno formato da 26 mm
● Obiettivo ƒ1,88
● 6 elementi dell’obiettivo
● Messa a fuoco automatica
● Distanza minima di messa a fuoco 10 cm
● Sensore del tempo di volo
● Zoom digitale fino a 8x
● Stabilizzazione dell’immagine ottica (OIS) + elettronica (EIS).

Fotocamera ultra-grandangolare:

● Sensore d’immagine: SONY IMX 858 da 50 megapixel – 1/2,51″ – dimensione pixel 0,7 μm
● Binning dei pixel 12,5 MP
● Dimensione pixel effettiva 1,4 μm
● Equivalente a pieno formato da 13 mm
● ƒ2.2, 6 elementi
● Messa a fuoco automatica
● Modalità macro
● Distanza minima di messa a fuoco di 2,5 cm
● Sensore del tempo di volo
● Stabilizzazione elettronica dell’immagine

Fotocamera anteriore (sostituibile)

● Sensore d’immagine: Samsung JN1 da 50 MP – sensore da 1/2,76″ – dimensione pixel 0,64 μm
● Binning dei pixel 12,5 MP
● Dimensione pixel effettiva 1,28 μm
● Equivalente a pieno formato da 22 mm
● ƒ2.45
● Zoom digitale fino a 1,5x
● Stabilizzazione elettronica dell’immagine
● Display utilizzabile come flash

Modalità delle fotocamera

● Notte fantastica
● Ritratto
● Interrompere il movimento
● Panorama
● Rallentatore
● Pro
● Pixel alto

Video

● 4k: 3840x2160p, 30 fps
● Full HD: 1920x1080p, 30 fps o 60 fps
● Rallentatore: Full HD: 1920x1080p, 120 fps o HD: 1280x720p, 240 fps

Sistema Operativo

● Android™13
● Consigliato per Android Enterprise
● Aggiornamenti software fino al 2031

Prestazioni: processore e RAM, memoria interna

● Qualcomm QCM 6490 (chipset a lunga durata)
● Processore Octa-Core a 64 bit
● 1x core “Gold+” ad alte prestazioni da 2,7GHz
● 3x core “Gold” ad alte prestazioni da 2,4GHz
● 4x core di efficienza “Silver” da 1,9GHz
● Qualcomm Adreno 643 @ 812 MHz
● RAM da 8 GB
● Memoria interna da 256 GB
● Capacità di archiviazione esterna: microSD fino a 2TB (SD 3.0)

Batteria (sostituibile)

● Batteria rimovibile agli ioni di litio da 4200 mAh
● 459 ore in idle
● Telefonate 38 ore
● 18 ore di navigazione web
● Ricarica del 50% in 20 minuti, con un caricabatterie da 30 W

Connettività, sensori e sensore di posizione e rete:

● Wi-Fi 6E
● Bluetooth® 5.2 LE
● NFC
● GPS/AGPS, Beidou, Galileo, GLONASS
● USB-C 3.0 (compatibile con OTG) può essere utilizzato per collegare direttamente chiavette USB/schede SD/display (modalità desktop)/fotocamera/amplificatore audio/adattatori di rete
● Doppia SIM (nano-SIM + eSIM, entrambe abilitate al 5G)
● Bande e combinazioni di bande:
● 4G B1/2/3/4/5/7/8/12/20/28/32/38/40/41/42/48/66/71
● 5Gn1/2/3/5/7/8/20/28/38/41/48/66/71/77/78
● Scanner per impronte digitali (integrato nel pulsante di accensione)
● Riconoscimento facciale
● Magnetometro
● Accelerometro
● Giroscopio
● Bussola
● Sensore di luce
● Sensore di prossimità

USB-C (Sostituibile)

● USB-C 3.0 Può essere utilizzato per collegare direttamente scheda SD/display (modalità desktop)/fotocamera/amplificatore audio

Certificazioni:
● IP55
● Test di caduta superati: ICE 60058-2-31 (1,8 m); MIL-810H (1,5 m)

Vediamo più da vicino Fairphone 5:

Come abbiamo appena potuto vedere nella scheda tecnica, lo smartphone di Fairphone 5 ha una discreta scheda tecnica. Ci teniamo a precisare che non parliamo di un top di gamma, ma di un hardware da medio di gamma.
Ci saremmo aspettati un sensore ad infrarossi ed una ricarica wireless, ma forse difficile da mettere, avendo la backcover removibile ed una batteria estraibile, quindi, dite addio ad appuntamenti presso centri assistenza quando la vostra batteria è esausta ed arriva il momento di sostituirla, vi basterà ordinarla come ricambio. L’azienda Olandese punta ad un prodotto più sostenibile a partire dalla scocca realizzata interamente con plastica riciclata al 100%; internamente, per quanto riguarda la materie prime, come cobalto, oro, litio e plastica e tutte le altre, provengono al 70% da materiali riciclati ed equi; sempre la stessa Fairphone conferma che nel produrre il suo nuovo device c’è stata molta attenzione alla riduzione di CO2, rispettando standard molto elevati.

Più supportato di un iPhone per quanto riguarda il lato aggiornamenti, portando così a scegliere un processore Qualcomm QCM 6490 che non siamo soliti trovare su uno smartphone, poiché pensato solitamente al settore business IoT, che permette così di esser più supportato sul lato aggiornamenti; se vorremmo paragonarlo ad uno Snapdragon corrisponde, verosimilmente, al 778.

Come possiamo vedere sempre dalla scheda tecnica, il dispositivo vanta anche di un buon comparto fotocamere; certo non parliamo di un cameraphone, ma sicuramente riusciremo a realizzare delle buone fotografie. Come gira? Non avendolo provato non posso darvi questo dato, ma sicuramente, posso dirvi che ci avviciniamo molto alle prestazioni da medio di gamma.

Voglio soffermarmi un’attimo, prima di arrivare alle conclusioni, nel dirvi che i moduli sostituibili passano da 8 a 11, rispetto al suo predecessore, il Fairphone 5, potremo, infatti, sostituire ora anche le fotocamere, lo slot SIM/microSD e perfino il motore di vibrazione.

Conclusioni, considerazioni finali e prezzi:

Fairphone 5 è sicuramente frutto di un progetto ambizioso, con una scheda tecnica che rispetto ai predecessori è stata davvero migliorata; si pensi anche al refresh rate del display a 90 Hz, con pannello Amoled Full HD+, lettore d’impronte digitali, certificazione IP55. Insomma, tutte caratteristiche che per uno smartphone da tutti giorni vanno bene; poi, oltrettutto, se vi cade e si rompe il display, ad esempio, con l’ausilio di un buon cacciavite da precisione, un po’ di pazienza e manualità potete sostituirvelo davvero in un batter d’occhio. Ho apprezzato molto anche il design che, soprattutto nella colorazione blu, non da l’idea di avere tra le mani uno smartphone economico; disponibile anche nella colorazione nera e trasparente.

Ve lo consiglio? Sì, sicuramente; se le vostre esigenze corrispondono a quelle di un medio di gamma e siete quelle persone a cui non interessa cambiare smartphone spesso, sì, sicuramente.

Lui è il dispositivo indicato, visto che vanta anche di ben 5 anni di garanzia.

Ho aspettato la fine per dirvi il prezzo perché è stato proprio lui a lasciarmi un po’ così: parliamo di un listino di 699,00; forse mi sarei aspettato un 600 – 620 € ma, € 700,00 per uno smartphone con queste specifiche mi sembra un po’ alto, sicuramente il prezzo così alto è dato a parer mio da costi di produzione un po’ più alti.

Delle domande però la pongo io a voi: lo acquisterete? Vorreste che tornassimo a degli smartphone e, in generale, anche a dei computer che sono sempre meno reparabili perché la maggior parte delle componenti sono saldate sulla scheda madre o i costi di riparazioni e sostituzione di un componente sono più alti perché, ovviamente, la difficoltà da parte di un tecnico riparatore specializzato è comunque maggiore? Vi piacerebbe contribuire ad un pianeta un po’ meno inquinato, avendo tra le mani uno smartphone molto più vicino all’ambiente? Se vi va, fatemelo sapere sui social nei commenti.

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APPLE WWDC 2023: NUOVE VERSIONI DEI SISTEMI OPERATIVI

Nel precedente articolo vi abbiamo parlato di tutti i nuovi prodotti presentati da Apple durante la WWDC 2023, tralasciando, ma non dimenticando, le nuove versioni dei sistemi operativi in arrivo in autunno, preferendo parlarvene in un articolo separato.

La nostra scelta e il tempo trascorso dalla pubblicazione di quell’articolo sono dovuti alla volontà di realizzare un articolo il più completo possibile, in cui speriamo possiate scoprire al meglio tutte le nuove funzionalità introdotte sui diversi dispositivi.

Spostando il nostro sguardo sulle novità presentate in questo articolo, analizzeremo insieme le novità arrivate con iOS 17 per iPhone, iPadOS 17 per iPad, macOS 14 Sonoma per Mac, watchOS 10 per Apple Watch e tvOS 17 per Apple TV.

Senza dilungarci troppo, andiamo subito a scoprirle.

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iOS 17

Come ogni anno, la presentazione delle nuove versioni dei sistemi operativi Apple è, forse, uno degli eventi più attesi; anche se, come potremo vedere dopo, non c’è un grande stravolgimento dell’interfaccia grafica su iPhone, ma bensì l’introduzione di alcune funzionalità che riteniamo essere molto interessanti, rendendo l’esperienza di utilizzo, ad esempio, di iPhone un po’ più personale.

La nuova versione del sistema operativo per iPhone, iOS 17, attualmente, è stata rilasciata, come ogni anno, in beta ed è destinata agli sviluppatori; pertanto vi sconsigliamo di installarla.

Come già detto da altri colleghi di altre testate, blog o creator dei vari canali YouTube, non essendo versioni ufficiali, potrebbero presentare vari bug che rovinano l’esperienza di utilizzo nel quotidiano sui vostri dispostivi personali; motivo per il quale, anche noi, per il momento, non ce la siamo sentiti di installare iOS 17 sul nostro iPhone 14 Pro Max.

Quali saranno i dispositivi compatibili con questa nuova release? Ovviamente, iOS 17 sarà preinstallato sulla nuova gamma iPhone 15 che verrà presentata a settembre, ma attenzione perché se avete un’iPhone precedente a XR e XS non potrete installare l’aggiornamento. E’ da intendersi che, come accade ogni anno, alcune delle nuove funzionalità presentate non saranno disponibili per tutti gli iPhone supportati da iOS 17.

Cliccando su questo link potete scaricare i nuovi sfondi di iOS 17.

Ecco a voi le nuove principali funzioni presentate per iOS 17:

  • Funzioni generali novità
  • Modalità Standby: una delle nuove funzionalità in arrivo su iOS 17 ed una delle più chiacchierate è sicuramente questa; ve la spieghiamo meglio: nel momento in cui andremo a mettere il nostro smartphone in ricarica con il cavo Lightning o con l’ausilio della modalità di ricarica wireless MagSafe, una volta ruotato in orizzontale, trasformeremo il nostro iPhone in una sveglia da comodino; tramite la nuova modalità Standby potremo, inoltre, controllare anche tutti gli accessori domotici installati in casa, oltre al fatto che l’interfaccia della stessa modalità sarà totalmente personalizzabile.
  • Introduzione Widget interattivi: finalmente, i widget su iOS 17 non saranno più statici, permettendoci, ad esempio, di ascoltare i nostri podcast preferiti con un semplice clic nel widget dedicato.
  • Contact Posters: sul nuovo iOS saremo in grado di personalizzare le schede contatti, così da rivoluzionare il look delle chiamate in arrivo, potendo scegliere sfondo, font, colore del font ed inserire una Memoji come foto profilo di ogni contatto in rubrica.
  • La status bar, grazie al nuovo aggiornamento di iOS, si adatterà a qualsiasi schermata delle applicazioni; cambierà automaticamente il suo aspetto, se selezionato “default” nelle impostazioni.
  • Tipkit: gli sviluppatori potranno inserire dei pop-up nelle loro applicazioni per, ad esempio, informare gli utenti di un aggiornamento, spiegare il funzionamento di un bottone o fornire suggerimenti.
  • Anche negli iPhone più vecchi, le notifiche delle app potranno diventare delle isole dinamiche e fluttuanti, andandosi a posizionare nella parte superiore dello schermo.
  • Arrivano i Live Stickers personali: potremo, dalla tastiera di iPhone, attraverso un nuovo menù, creare dei nostri stickers personali usando i soggetti delle nostre foto; potremo usarli sia su iMessage, ma anche su Whatsapp, Telegram e perfino nelle storie di Instagram; quasi dimenticavamo, potremo aggiungere anche degli effetti ed animare i nostri adesivi.
  • Modalità cinema: con Cinematic API la riproduzione e l’editing video saranno ottimizzati dal “rack focus”, ovvero, la possibilità di spostare la messa a fuoco sui diversi soggetti, in modo automatico.
  • Funzione opt-in: tramite le impostazioni, si potrà attivare la modalità “distanza dallo schermo”, capace di rilevare la distanza tra i nostri occhi e lo schermo, avvisandoci quando è troppo ridotta.
  • iOS 17 ci permetterà di “sbloccare”, tramite procedura guidata, il nostro iPhone proprio usando il vecchio codice di sblocco; per intenderci, nel caso cambiaste la password di sblocco del vostro dispositivo e ve la dimenticaste, potrete evitare di ricorrere all’inizializzazione del dispositivo stesso, andando ad usare quella vecchia entro 72 ore dal cambio password.
  • NameDrop, che altro non è che una nuova funzionalità di AirDrop, ci permetterà di scambiare la nostra scheda contatto personale, contenente, ad esempio, numero di telefono ed e-mail (in base ai nostri dati inseriti nella nostra scheda contatto personale), con un’altra persona soltanto avvicinando 2 iPhone o un iPhone e un Apple Watch.
  • App Journal: una funzionalità, forse, per noi poco utile, ma staremo a vedere; si tratta di un diario di bordo che si costruirà da solo; non è presente all’interno della prima beta, ma verrà introdotto nelle successive release di iOS 17.
  • Trascrizione dei messaggi vocali all’interno dell’app Messaggi: possiamo, finalmente, avere una trascrizione dei messaggi vocali nel momento in cui, alla ricezione dei messaggi, non si ha la possibilità di ascoltarli.
  • Nuove funzionalità arrivano anche su FaceTime: ora, l’emittente della chiamata, nel caso in cui non rispondessimo, potrebbe lasciarci un video messaggio che potremo guardare in un secondo momento; altra funzione molto simpatica è quella dell’introduzioni delle “Reazioni 3D” durante una videochiamata, ovvero, potremo far apparire cuoricini, coriandoli, fuochi d’artificio, palloncini ecc. (Funzione supportata a partire da iPhone 12).
  • Il corettore automatico è migliorato grazie all’IA, rendendo più precisa l’auto-correzione di ciò che digitiamo e riuscendo a prevedere una parola o, addirittura, una frase che vogliamo scrivere (Funzione supportata a partire da iPhone 12).
  • Le nostre AirPods diventeranno intelligenti con l’introduzione della funzione Audio Adattivo: le nostre cuffiette se rilevassero rumori di sottofondo intensi attiverebbero, in questo caso, la modalità di isolamento totale, in modo da permettere di goderci la nostra musica; al contrario, se rilevassero rumori come clacson, allarmi, sirene o una persona che ci sta parlando attiverebbero la modalità trasparenza (Funzioni in arrivo solo sulle AirPods Pro di seconda generazione).
  • La schermata di blocco aggiunge la possibilità di impostare i Live Wallpaper (Sfondi animati) e di gestire anche la grandezza del font dell’orario.
  • L’App Store mostrerà il tempo necessario per il download delle applicazioni più pesanti.

Non meno importanti all’interno di iOS 17, arrivano anche aggiornamenti per l’app Messaggi: viene introdotta la funzione Check In che permetterà di avvisare il proprio/a partner, un amico o un famigliare quando si arriva a destinazione in modo automatico.

Un po’ come accade già su Maps di Google, finalmente, anche su l’app Maps di Apple, possiamo usare le mappe in modalità offline. Infine, per richiamare Siri ora basta direSiri” e non più “Hey Siri”.

iPadOS 17

IpadOS 17 punta molto sulla personalizzazione e sulla produttività; in arrivo con la release ufficiale da quest’autunno e disponibile nella primissima versione beta già da quando si è tenuta la WWDC 2023.

Sarà compatibile con iPad Pro di 2° generazione, iPad Air di 3° generazione, iPad di 6° generazione, iPad Mini di 5° generazione e tutte le loro versioni successive.

Da questo link potete scaricare in anteprima i nuovi sfondi per iPadOS 17.

Non perdiamoci in chiacchiere ed andiamo insieme a scoprire tutte le principali novità presenti:

  • Funzioni generali e novità
  • Arrivano i Widget nella lockscreen: introdotte già da iOS 16, ma non su iPadOS 16, ora vengono allineate le funzioni di personalizzazione della lockscreen su iPadOS 17; sempre per quanto riguarda la lockscreen, arrivano i diversi sfondi Astronomia e Caleidoscopio, che si animano quando sblocchi il dispositivo; potremo anche usare le Live Photo come sfondo nella lockscreen.
  • Widget interattivi nella Homescreen: come su iPhone con iOS 17, anche su iPad, con la nuova versione del sistema operativo, viene introdotta questa personalizzazione.
  • L’App Salute, introdotta nel 2014 su iPhone con iOS 8 e su Apple Watch nel 2015, arriva ora anche su iPad e i dati saranno sincronizzati tra i vari dispositivi; esplorabili con maggiore facilità tramite grafici interattivi.
  • L’ App Note introduce 2 funzionalità molto interessanti per la produttività: la prima è possibilità nativa di modificare, compilare ed annotare i PDF direttamente dall’ App Note di Apple, anche con dei collaboratori, e la seconda è quella di poter collegare più note tra loro tramite “link”.
  • Novità anche su Safari per iPad che introduce la possibilità di gestire l’attività di navigazione su diversi profili, come accade già su Chrome di Google.
  • Inserimento automatico dei codici di verifica per la registrazione dei siti ora anche da Mail, senza uscire da Browser (Funzione disponibile anche su iOS 17).
  • Condivisione password e passkey tra contatti: ora su iPad avremo la possibilità di condividere i nostri dati di login con un contatto o un gruppo di persone “fidate” (Funzione disponibile anche su iOS 17).
  • Stage Manager permette di migliorare la produttività, avendo la possibilità di spostare e ridimensionare le finestre in modo del tutto libero, come se foste su un PC (Introdotto in iPadOS 16, vi ricordiamo che Stage Manager non è disponibile su tutta la gamma di iPad supportata da iPadOS 16 e 17).

Non meno importanti all’interno di iPadOS 17 arrivano miglioramenti per quanto riguarda la ricerca Spotlight, AirPlay, Promemoria e la privacy.

Non vi abbiamo parlato di alcune novità presenti su iPad OS 17, in quanto, molte sono presenti anche su iOS 17, di cui vi abbiamo parlato nella parte precedente.

MacOS 14 Sonoma

In questa parte dell’articolo vi vogliamo presentare la nuova versione del sistema operativo per Mac, come sempre presentata durante la WWDC 2023 e, per ora, rilasciata in versione beta 1. MacOS 14 Sonoma prende il nome dalla regione della Contea di Sonoma (USA), famosa per i suoi vini, ed è l’unico aggiornamento che abbiamo deciso di installare, nonostante è ancora una versione beta, sul nostro MacBook Air M1 versione del 2020. Infatti, l’aggiornamento sarà disponibile a partire da MacBook Air versione del 2018, iMac versione del 2019, iMac Pro versione del 2017, MacBook Pro versione del 2018, Mac Pro versione del 2019, Mac Studio versione del 2022 e, infine, Mac mini versione del 2018.

La versione, come abbiamo potuto apprendere da Francesco Baistrocchi, youtuber italiano che parla di tutto ciò che riguarda il mondo Apple, è abbastanza stabile per essere una versione beta, cosa che possiamo confermarvi durante le nostre prime ore di utilizzo.

Come sempre, vogliamo lasciarvi il link di download per l’anteprima dei nuovi sfondi di macOS 14 Sonoma.

Ora vi lasciamo alle principali novità di quest’aggiornamento:

  • Widget scrivania
  • Ritornano i widget su Mac, introdotti con macOS X Tiger e poi rimossi in macOS 10.15 Catalina: finalmente, almeno per noi, in quanto in passato li abbiamo davvero graditi, vengono aggiunti con macOS 14 Sonoma i widget sulla Scrivania; in realtà non erano stati tolti del tutto, ma spostati nel centro di controllo, con macOS 11 Big Sur, rendendoli, di fatto, secondo noi, davvero inutili. I widget, come su iOS 17 e iPad OS 17, sono interattivi e, inoltre, sfruttando Continuity, potremo aggiungere nella scrivania i widget che usiamo su iPhone; quando andremo ad utilizzare programmi ed app sul nostro Mac, i widget diventeranno trasparenti per ridurre le distrazioni durante, ad esempio, sessioni di lavoro o studio.
  • Le interessanti novità di FaceTime vengono introdotte anche su macOS 14 Sonoma: modalità sovrapposizione disponibile in 2 diverse tipologie, in cui, nella prima il soggetto principale è l’utente e tutti gli altri elementi, come ad esempio delle slide, passano in secondo piano, e nella seconda, invece, l’utente viene inquadrato in un piccolo cerchio, lasciando e dando la giusta importanza alle slide presentate durante un’eventuale riunione. Come su iPhone ed iPad, un’altra novità interessante sono le “reazioni 3D”, utilizzabili anche tramite gesti su tutti i dispositivi appena citati.
  • Safari introduce tutte le funzionalità che vi abbiamo già presentato con iOS 17 ed iPadOS 17, ma una in particolare viene introdotta solo su Mac: come avviene già su Chrome, abbiamo ora la possibilità di aggiungere nel Dock i siti che utilizziamo di più, sottoforma di web app.
  • Game Mode, la nuova modalità dedicata ai videogamer per Mac: con questa nuova modalità che Apple introduce verrà data priorità di accesso alle risorse di CPU e GPU, così da poter migliorare notevolmente le prestazioni durante le nostre sessioni di gaming e ridurre di molto ritardi e lag. Sicuramente starete pensando che tanto i Mac non sono adatti al gaming ed effettivamente è vero, o almeno fino ad oggi è sempre stato così; la situazione potrebbe presto iniziare a cambiare, in quanto, durante la WWDC 2023, Apple ha presentato il Game Porting Toolkit, basato su Wine, un software open source già esistente da diverso tempo, con cui renderà possibile la conversione dei giochi Windows su Mac, ovvero, la traduzione delle API Directx 12 di Windows nel linguaggio e tecnologia del motore Metal 3 di Apple; parte del lavoro sarà automatico, mentre, l’altra parte richiederà lo sforzo degli sviluppatori, rendendo minimo lo sforzo in termini economici e delle varie case produttrici di videogames (Modalità disponibile solo per Mac con processore Apple Silicon).

WatchOS 10

Siamo quasi alla fine ed è arrivato il momento di presentarvi WatchOS 10, il nuovo aggiornamento destinato ad Apple Watch, nel quale l’interfaccia è stata totalmente stravolta; il nuovo aggiornamento rilasciato in beta ridisegna le app per far ricevere le informazioni con più facilità e velocità, concentrandosi sull’attività fisica, sulla salute mentale e sul design.

L’aggiornamento sarà disponibile su Apple Watch Series 4, 5, 6, 7 ed 8, Apple Watch SE ed Apple Watch Ultra ed un altro dei requisiti per poter installare questa nuova versione del sistema operativo è aver installato sul proprio iPhone iOS 17 e, quindi, avere un’iPhone che supporti l’aggiornamento (iPhone XR, XS o successivi).

Andiamo insieme a scoprire, anche per watchOS 10, le novità più interessanti:

  • Funzioni generali e novità
  • WatchOS integra i widget su Apple Watch: ci basterà ruotare la Digital Crown per accedere alla raccolta di quelli che abbiamo selezionato, aggiungerne di nuovi o rimuovere alcuni già presenti.
  • Ora per accedere al centro di controllo bisognerà premere il tasto laterale, posizionato nello stesso lato della Digital Crown, e sarà possibile farlo all’interno di qualsiasi app.
  • 2 sono i nuovi quadranti presentati sul nuovo aggiornamento watchOS 10: il primo, Palette, è composto da 3 livelli di colori che cambiano insieme all’orario; il secondo, dedicato interamente a Snoopy e Woodstock, cambia in base alle condizioni meteo o insieme alle tue diverse attività fisiche; ci teniamo a precisare che questi 2 quadranti sono interamente personalizzabili.
  • Le app utilizzano ora l’intero display, fornendoci maggiore spazio e visibilità.
  • Per quanto riguarda l’attività fisica, WatchOS ci accompagnerà durante le nostre sessioni: durante uscite in bici si potranno collegare accessori Bluetooth per accedere ad alcuni dati, come velocità e km percorsi; durante il trekking possiamo servirci dell’app Bussola, per tenerci aggiornati con una mappa su dove il segnale cellulare era presente per l’ultima volta, sulle diverse altitudini durante il percorso e sul waypoint più vicino, ovvero dove poter effettuare una chiamata d’emergenza.
  • Tramite l’app Mindfulness si potranno registrare, ad esempio, il proprio umore, il tempo di esposizione alla luce diurna, le ore di sonno e le sessioni di meditazione.
  • Apple Fitness+ è ora disponibile con piani individuali personalizzati: si possono indicare le preferenze su tipologie di workout e meditazione, musica da ascoltare nel corso delle sessioni e, inoltre, la frequenza e la durata di ciascuna sessione.

TvOS 17

Siamo arrivati alla fine del nostro articolo in cui vi parleremo brevemente di tvOS 10, l’ultima release rilasciata nel corso della WWDC 2023 per Apple TV 4K ed Apple TV HD. Sinceramente non volevamo parlarvene, in quanto, da utenti Apple, riteniamo che questo è uno di quei dispositivi non molto utili di Apple e, sempre secondo noi, è un dispositivo morto e non ben integrato nell’ecosistema Apple. La concorrenza, attualmente, è molto più avanti, quindi, confidiamo che Apple, in futuro, riveda i suoi piani in modo concreto, circa lo sviluppo e il supporto di questo dispositivo.

Fatta questa premessa, andiamo a scoprire insieme alcune nuove funzionalità che vengono introdotte su tvOS 10:

  • Nuovo centro di controllo che permette di gestire, in modo più semplice, le principali impostazioni e informazioni su Apple TV.
  • Introduzione del supporto a FaceTime tramite iPad e iPhone.
  • Apple porta il supporto allo standard Dolby Vision 8.1 che permetterà su Apple TV 4K di godere di un’esperienza visiva “ancora più cinematografica”.
  • Arriva la funzione Enhance Dialogue che porta a migliorare la nostra esperienza uditiva su Apple TV 4K, per quanto riguarda film o Serie TV, potendola abbinare ad un HomePod (Richiede HomePod di seconda generazione), gestendo in modo separato dialoghi e rumori.
  • Supporto per VPN di terze parti: con questo nuovo update permette a sviluppatori di terze parti di portare la propria app VPN su Apple TV, funzione destinata e utile, secondo Apple, per uffici, scuole e sale conferenze.
  • Piani Personalizzati di Apple Fitness+ disponibile anche su Apple TV.
  • Login automatico al proprio profilo, con preferenze ed impostazioni salvate, quale, ad esempio, lingua del sistema selezionata.

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FELO FW-03: L’ELETTRICO CHE FA TORNARE DI MODA GLI ANNI ’90

In quest’articolo vi parleremo di FELO FW-03 che, da qualche mese, è già preordinabile nel nostro paese e, ormai, le consegne dovrebbero avvenire verso fine agosto 2023. Prima di farlo, però, dobbiamo fare un passo indietro perché, come avrete potuto leggere dal titolo, con questo scooter elettrico facciamo un tuffo nel passato, catapultandoci negli anni ’90: era il 1990 quando, al Salone di Tokyo, l’azienda Giapponese Honda presentò l’EZ-9, meglio conosciuto come EZ90 CUB, nella colorazione bianco, rosso e blu; poi prodotto e commercializzato dal 1991 al 1996. In Italia questo modello (i collezionisti più accaniti che hanno la fortuna di possederne uno lo sanno meglio di noi) è conosciuto con la sigla Honda Cub ed immatricolato con la sigla Z5, abbassato ad una cilindrata di 49cc, dagli originali 89.7 cc, con motore monocilindrico a due tempi. Tale abbassamento in Italia della cilindrata fu dovuto per poterlo immatricolare e, quindi, omologare alla circolazione su strada come ciclomotore termico.

E’ proprio grazie all’investimento che ha fatto Felo, acquistando il progetto da Honda, che sono stati possibili lo sviluppo e la ricreazione di CUB in versione elettrico, attraverso il modello FW-03, un modello dal design unico ed iconico (ovviamente omologato ed immatricolabile, però in versione equiparata 125cc, quindi L3); possiamo dire un grosso ed enorme traguardo.

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Storia del brand

Felo nasce in China, per volere di Mr. Zhang Jingyi (classe 1977), nel 2019; dopo il ritiro di Jingyi in qualità di pilota nel mondo delle corse.

Ci teniamo a riassumervi la storia del brand in poche righe, poiché senza non riuscireste a capire la qualità e l’ingegnerizzazione che c’è su questo modello e in tutti i prodotti del brand. Zhang Jingyi è stato sia pilota che ex ingegnere in Honda, oltre che il responsabile di un reparto corse che compete nel campionato cinese Superbike.

Tutti gli scooter e moto di Felo vengono prodotti negli stabilimenti di HYTMOTO, azienda cinese fondata dalla signora Ann Pu che gestisce anche le vendite all’estero per il brand e che ha fondato, da non molto tempo, anche Felo Moto Italy Srl, l’azienda che si occupa della distribuzione in Italia del brand a marchio Felo.

Per farvi capire anche la forte passione e l’ispirazione nella creazione dei loro scooter e delle moto elettriche di FELO, dobbiamo accennarvi il fatto che l’azienda è TITLE SPONSOR/MAIN SPONSOR del progetto GRESINI MOTO E che vede come piloti Matteo Ferrari e Alessio Finello.

Zhang Jingyi ha avuto una visione ed idee chiare, fin da quando ha fondato il brand: creare prodotti di fascia alta/premium e con standard di qualità alti dal punto di vista della qualità costruttiva e prestazionale; in grado di mandare in pensione i veicoli tradizionali con motore termico. Una scommessa ed una sfida molto ambiziosa, almeno per quanto riguarda la mobilità urbana; volendo anche differenziarsi dalla concorrenza.

Dal nostro primo sguardo ad EICMA, proprio allo stand Felo, possiamo dirvi che abbiamo constatato subito al tatto e visivamente che i veicoli esposti, pur specialmente per l’FW-03, trattandosi di un prototipo, che la qualità è davvero alta, ma di questo ve ne parleremo successivamente all’interno di questo articolo.

Prima di concludere le dovute presentazioni, avete visto il logo di Felo? Un coniglio con casco e occhiali; ecco il brand! Da come abbiamo potuto apprendere, ha scelto proprio questo animale per rappresentare il loro concetto di velocità, intelligenza; un coniglio agile, veloce ed energico.

Scheda tecnica:

Altezza dal suolo 250mm Interasse 1200mm Altezza del sedile 760mm

L*W*H (mm) 1761*916*1189

Peso 90 kg a secco

Dimensioni delle ruote 100/90-12 (Anteriore) 130/90-10 (Posteriore) – pneumatici tassellati

Autonomia 120km Velocità massima 80Km/h Freni DISC CBS

Potenza nominale 2Kw Potenza di Picco 6Kw

Coppia 7.5n.m

Capacità della batteria 72V 58Ah Garanzia sulla batteria 100.000 Km / 8 Years

Tempo di ricarica 4 – 5H

Display LCD Luci LED

Vediamo più da vicino FW-03:

Se è vero che dal lato del design parliamo di un CUB, Felo FW-03 si contraddistingue dal suo gemello per un’elevata tecnologia ed ingegnerizzazione. Definito, infatti, dal brand, il veicolo ideale per la mobilità urbana veloce; facile da guidare e smart.

Scopriamo insieme lo scooter elettrico che vi farà innamorare, destinato all’utilizzo urbano; ecco alcune delle caratteristiche principali del mezzo che ci hanno colpito:

  • Partiamo subito dal pezzo forte che interesserà a molti, ovvero prestazioni e potenza: motore centrale con raffreddamento ad aria; potenza nominale di 2kw, mentre, quella di picco dichiarata è di ben 6kw; velocità massima di 80 km/h; autonomia dichiarata di 120km (120 km ad una velocità massima di 45 km/h, utilizzo urbano).
  • Design (su cui non abbiamo molto da dire): mantiene le linee, come già detto, del conosciutissimo CUB, un design quindi anni 90”; il peso dello scooter è di 90kg.
  • Batteria e modalità di ricarica: lo scooter elettrico è equipaggiato di una batteria non estraibile da 72V e 58.000 mAh, con alti standard di sicurezza; FW-03 è il primo scooter che gode di una garanzia sulla batteria di ben 8 anni o dopo 80.000 km (solitamente gl’altri brand offrono solo 2 anni di garanzia sia su scooter/moto che sulla batteria); si ricarica in circa 5 ore, lo puoi caricare a casa con la presa shuko, ma anche alle colonnine di tipo A2.
  • Avviamento Keyless senza chiave e app dedicata che, come possiamo leggere sulla brochure del brand, permetterà di visualizzare lo “stato di salute” del mezzo, oltre aggiornamenti OTA e, presumiamo, la visualizzazione di altre informazioni come l’autonomia stimata rimanente in km; tranne per quanto riguarda la geolocalizzazione del mezzo, dovrebbero aver adottato una soluzione molto simile a quella di NIU.
  • Ruota anteriore con pneumatico 100/90 da 12” e posteriore 130/90 da 10”: entrambe le ruote avranno pneumatici da fuoristrada; per quanto riguarda il sistema frenante lo scooter è dotato di un classico sistema a doppio freno a disco anteriore e posteriore con CBS.

Considerazioni finali e prezzo:

In questo articolo, sicuramente non esaustivo, abbiamo cercato di parlarvi di questo FELO FW-03 che, da un primo sguardo ad Eicma quest’anno presso il loro stand, non possiamo negarvelo, è riuscito a rubarci il cuore. E’ un piacere, soprattutto da appassionati del motore elettrico, vedere rinascere scooter di questo genere in versione elettrico, visto che con la versione con motore termico ormai non si può più circolare; soprattutto abbiamo apprezzato la scelta di farlo uscire in commercio con cilindrata equiparata a libretto al 125cc.

Le colorazioni in cui viene venduto ed è possibile ordinare lo scooter sono: classic red & blue, classic sci-fi green e storm yellow; la nostra preferita? Ovviamente quella classica e più iconica che riprende il colore della versione con motore termico, anche se non vi nascondiamo che sci-fi green non ci dispiace affatto. Vi lasciamo sotto alcune foto dello scooter in tutte e 3 le colorazioni.

  • Colorazione: Classic Red&Blue

Parliamo, per concludere l’articolo, di prezzi: FW-03 viene venduto ad un prezzo (iva inclusa) di listino pari a € 6.100,00 (il prezzo è da intendersi escluso d’immatricolazione, messa su strada e spese accessorie). Poco o tanto? Questo sta a voi dirlo; per noi, con le premesse fatte di 8 anni di garanzia sulla batteria, con la qualità che abbiamo constatato ad Eicma dei veicoli prodotti da Felo, il prezzo è giusto e non dimentichiamoci che, comunque, grazie agli ecoincentivi statali del 30% senza rottamazione e del 40% con rottamazione di uno scooter/moto termica tra l’euro 0 e 3, possiamo abbassare il prezzo rispettivamente a € 4.600,00 senza rottamazione e € 4.100,00 con rottamazione (l’ecoincentivo è da calcolare sull’imponibile del prezzo di listino, quindi IVA escluso, ed ovviamente il prezzo indicato è da intendersi sempre escluso d’immatricolazione, messa su strada, spese accessorie e di rottamazione nel caso vogliate usuifruire dell’ecoincentivo al 40%).

Non resta, comunque, che aspettare le prime consegne in Italia, che oltretutto sono già un po’ in ritardo, e sentire i pareri dei primi clienti sull’affidabilità del prodotto e del brand, in termini anche di garanzia e problemi o meno che potrebbe avere il prodotto.

B

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APPLE WWDC 2023: NUOVI PRODOTTI PRESENTATI

In quest’articolo vi parleremo dei nuovi prodotti presentati durante la WWDC 2023, tenutesi all’Apple Park di Cupertino (California, USA) negli ultimi giorni: MacBook Air 15’’, Mac Studio, Mac Pro e, infine, non per importanza, Apple Vision Pro.

In un altro, invece, vi mostreremo le principali novità presentate, inerenti alle nuove versioni dei sistemi operativi di iOS 17, ipadOS 17, macOS Sonoma, watchOS 10, tvOS 17 ed Airpods.

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Che cos’è la WWDC e dove si è tenuta?

La WWDC (Worldwide Developers Conference) è la conferenza stampa dedicata agli sviluppatori organizzata ogni anno da Apple, dal 1983, in diverse città della California. Nella conferenza vengono presentati i nuovi prodotti e i nuovi aggiornamenti ideati da Apple, oltre alla possibilità di partecipare a laboratori, attività online e iscriversi agli Apple Design Awards (un concorso a cui possono partecipare gli sviluppatori, presentando un’app inedita).

Quest’anno, come vi abbiamo detto in precedenza, si è tenuta a Cupertino, più precisamente all’Apple Park, la sede aziendale di Apple; luogo dove la WWDC avviene dal 2020.

Apple Park

Il campus è stato aperto il 17 settembre 2017 ed è costituito da un’ampia struttura ad anello circondata da un ampio cortile esterno; al suo interno, invece, vi è un altro cortile con uno stagno artificiale. Vi sono numerosi caffè ed altri posti di ristoro, un centro fitness, un centro di ricerca e sviluppo ed infine un auditorium, lo Steve Jobs Theater.

In quest’ultimo vengono effettuate presentazioni di nuovi prodotti, conferenze e riunioni. La sua struttura è collocata nel punto più alto del campus ed è stata disegnata dallo studio britannico Fosters + Partners in onore di Steve Jobs, il fondatore di Apple. La posizione strategica permette a tutti di osservare l’auditorium e vuole indicare che Steve Jobs osservasse tutta Apple dall’alto, attraverso il ruolo che ha ricoperto.

Di fronte all’Apple Park, purtroppo inaccessibile al pubblico, invece, è stato realizzato l’Apple Park Visitor Center, dove è possibile provare ed ammirare le novità Apple ed osservare in 3D una riproduzione dell’interno dell’Apple Park; oltre ad esservi uno shop Apple con il merchandising e un caffè.

Ora che vi abbiamo incuriosito abbastanza, vi lasciamo alle novità Apple di quest’anno; partendo da quella che ha lasciato tutti i clienti Apple, noi compresi, con il fiato sospeso.

Apple Vision Pro

Alla fine del keynote, con cui Apple ha presentato tutte le novità, viene mostrata una delle tecnologie più innovative che ha portato e porterà la realtà aumentata ad essere completamente diversa da come siamo abituati a conoscerla: Apple Vision Pro

Con questo visore AR/VR, Apple entra nel mondo della realtà aumentata, in particolare dei visori, e, per quanto possa sembrare che apple sia in ritardo con la sua entrata, vi assicuriamo che non lo è; Apple ci ha abituati che prende molto spesso una tecnologia, magari già esistente, ma la perfeziona, rendendola unica.

Parliamo del primo Spatial Computer, un dispositivo capace di far percepire mondo virtuale e mondo fisico sullo stesso piano, attraverso il quale il business e il lavoro avranno, in futuro, un’evoluzione notevole. Infatti, attraverso Apple Vision Pro, si potranno facilitare molte azioni e interazioni con l’utilizzo di un unico e semplice dispositivo.

Per quanto l’utilizzo di questo visore AR/VR sia semplice, è composto da numerose componenti in grado di immergerci completamente nell’unione del fisico e del virtuale.

Apple Vision Pro è dotato del primo sistema operativo spaziale al mondo, vision iOS, navigabile attraverso un’interfaccia utente tridimensionale e la possibilità di interagire tramite movimenti oculari, gesti delle mani e comandi vocali. Inoltre, è possibile associare dispositivi fisici tramite bluetooth o semplicemente osservandoli e, quindi, inquadrandoli con il visore.

A rendere unica quest’esperienza vi sono componenti abbinate tra loro per rendere il visore comodo, immersivo, innovativo e veloce:

  • Due display micro-OLED con 23 milioni di pixel totali;
  • Sensori a infrarossi;
  • Scanner LiDAR che acquisisce l’ambiente circostante, gli oggetti e le persone, per favorire ulteriormente l’unione tra fisico e virtuale;
  • Sei microfoni;
  • Dodici telecamere;
  • Fotocamera TrueDepth che riconosce tutti i dettagli facciali di ogni singolo utente, permettendone una riproduzione fedele, ad esempio, durante l’utilizzo di FaceTime;
  • Sistema Apple Spatial Audio che ti avvolge completamente nei suoni di film e video;
  • Sistema eye tracking che monitora i movimenti oculari, facilitando la navigazione;
  • Chip Apple M2 con banda di memoria di 100 GBps che rende le operazioni veloci e possibili, nonostante possano essere complesse;
  • Chip Apple R1 che gestisce tutti i sensori di cui il visore è dotato, tramite i vari input che riceve;
  • Digital crown per passare alla schermata principale e modificare il livello di immersione nella realtà virtuale;
  • Sistema termico;
  • Batteria esterna che permette un’autonomia del dispositivo di due ore ed è facile da trasportare, essendo di dimensioni tascabili;
  • Light Seal per fornire comodità a chi indossa Apple Vision Pro, infatti, vi è una fascia che si adatta al viso, disponibile in dimensioni differenti, cinghie flessibili ed un’altra fascia per la testa che dona traspirabilità, elasticità ed ammortizzazione
  • Apple Vision Pro

Apple Vision Pro, tra qualche anno, potrebbe essere utilizzato anche da utenti con problemi di vista, tramite degli inserti ottici magnetici che verranno realizzati dall’azienda ottica ZEISS per Apple.

Per quanto riguarda le applicazioni, sarà possibile utilizzare tutte le classiche app di Apple e, in esclusiva a questo dispositivo, vi sarà un App Store in continua espansione con app dedicate.

Arrivati alla fine della presentazione di Apple Vision Pro, prima di passare alle altre novità Apple, vi comunichiamo il prezzo del visore AR/VR realizzato da Apple: 3499 dollari.

Un’altra novità sono i nuovi computer Apple: Mac Pro M2 Ultra, Mac Studio M2 Max/Ultra e MacBook Air 15″. 

Mac Pro M2 Ultra

Un computer ideale per lavorare, infatti, è dotato di un’espansione PCle di sette slot; le altre caratteristiche sono:

  • Chip M2 Ultra con banda di memoria di 800 GBps che lo rende uno dei computer più potenti che esistano;
  • 192 GB di memoria unificata;
  • CPU a 24 core;
  • GPU a 76 core;
  • Neural Engine a 32 core;
  • Otto porte Thunderbolt 4
  • Tre porte USB-A;
  • Due porte HDMI che supportano risoluzioni 8K e frequenze di aggiornamento di 240Hz;
  • Due porte 10Gb Ethernet;
  • Un jack per le cuffie;
  • La possibilità di collegare fino a sei Pro Display XDR;
  • Utilizzo di standard Wi-Fi 6E.

Mac Pro M2 Ultra è disponibile sia in versione tower, a 8.499 euro, sia in versione rack, a 9.199 euro.

Mac Studio M2 Max/Ultra

Il primo è del 50% più veloce rispetto alla sua versione precedente, dotato di chip M2 Max, mentre, il secondo, dotato di chip M2 Ultra è più veloce della sua versione precedente di tre volte.

Le caratteristiche di Mac Studio M2 Max sono: 

  • 400 GBps di banda di memoria;
  • 32 GB di memoria unificata;
  • CPU a 12 core;
  • GPU a 30 core;
  • Neural Engine a 16 core;
  • Archiviazione SSD da 512 GB;
  •  Quattro porte Thunderbolt 4;
  • Due porte USB-C da 10 GBps;
  • Due porte USB‑A;
  • Una porta HDMI;
  • Una porta 10Gb Ethernet;
  • Uno slot SDXC card;
  • Un jack per le cuffie.

Le caratteristiche di Mac Studio M2 Ultra, invece, sono:

  • 800 GBps di banda di memoria;
  • 64 GB di memoria unificata;
  • CPU a 24 core;
  • GPU a 60 core;
  • Neural Engine a 32 core;
  • Archiviazione SSD da 1TB;
  • Quattro porte Thunderbolt posteriori e due porte anteriori;
  • Due porte USB-A;
  • Una porta HDMI;
  • Una porta 10Gb Ethernet;
  • Uno slot SDXC card;
  • Un jack per le cuffie.

Il primo è venduto ad un prezzo di 2.449 euro, mentre, il secondo, ad un prezzo di 4.899 euro.

MacBook Air 15”

Il computer, nonostante le dimensioni del display, è molto sottile e facile da trasportare a lavoro o in università. Inoltre, essendo sprovvisto di ventole, è silenziosissimo

Le sue caratteristiche sono:

  • Display Liquid Retina da 15,3″;
  • Chip M2 con banda di memoria di 100 GBps;
  • 24GB di memoria unificata;
  • CPU a 8 core;
  • GPU a 10 core;
  • Archiviazione SSD disponibile con 256GB o 512GB;
  • Processore Core i7;
  • Cavo di ricarica MagSafe;
  • Tre microfoni in array;
  • Sei altoparlanti;
  • Sistema Apple Spatial Audio;
  • Touch ID;
  • 18 ore di autonomia.

MacBook Air 15” può essere acquistato in quattro colorazioni differenti e con un’archiviazione SSD di 256GB, a 1.649 euro, o con un’archiviazione SSD di 512GB, a 1.879 euro.

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JUICE JACKING: ATTENZIONE A RICARICARE I VOSTRI DISPOSITIVI IN AEROPORTO

Juice jacking altro non è che una forma di attacco informatico che si è diffusa molto velocemente in questi anni e consiste nell’installare, da parte di hacker e cybercriminali, all’interno delle postazioni di ricarica dei codici maligni, in grado di infettare i dispositivi collegati. Ovviamente, lo scopo di questa tecnica è rubare i nostri dati sensibili che abbiamo negli smartphone, come dati di accesso alle piattaforme, numeri di carte di credito, ecc… Sfruttano la porta di ricarica dei nostri dispostivi che molto spesso, come nei nostri smartphone, permette sia di effettuare la ricarica, ma anche di essere usata per trasferimento di dati.

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Questa tecnica di furto di dati sensibili e personali si è diffusa rapidamente, raggiungendo anche il nostro paese e, pertanto, il nostro consiglio rimane quello di evitare, quando siete fuori di casa, di utilizzare le postazioni di ricarica pubbliche presenti in aeroporti, centri commerciali, stazioni, hall di hotel o installate nei luoghi di passaggio affollati; così da non finire in questa trappola. Vi consigliamo, quindi, di utilizzarle con cavi che non permettono il trasferimento di dati. Al fine di proteggervi da questa truffa potreste scegliere di utilizzare, per ricaricare fuori casa il vostro smartphone o tablet, power bank; preferendo anche utilizzare un alimentatore portato da casa da collegare alla presa elettrica e, non meno importante, potete disattivare dalle impostazioni del vostro dispositivo il trasferimento dati.

Vogliamo concludere questo breve articolo dicendovi che a rischio ci sono, oltre che smartphone e tablet, anche notebook (es. Macbook Air M1 che utilizza la stessa porta USB di tipo C per la ricarica del dispositivo) e lettori musicali.

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ID ANPR: UN NUOVO CODICE IDENTIFICATIVO PER LA TUTELA DELLA PRIVACY

Siamo in un’epoca dove l’utilizzo di tecnologie e dati digitali sono ormai lo strumento base in qualsiasi operazione quotidiana.

Così tanto che sempre più in discussione viene messa la tutela della privacy: ecco perché con il decreto del 3 marzo 2023, pubblicato nella «Gazzetta Ufficiale» al n. 91 del 18 aprile 2023, vengono definite le modalità di attribuzione di un nuovo codice univoco ed identificativo, chiamato codice univoco digitale (acronimo ID ANPR) che verrà assegnato ad ogni cittadino italiano e residente registrato all’anagrafe nazionale.

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Vediamo insieme le principale caratteristiche che avrà il codice univoco digitale:

  • Non deriverà dai nostri dati anagrafici e non conterrà elementi identificativi a differenza del codice fiscale, questo renderà le interrogazioni tra le varie banche dati più riservate;
  • Non sostituirà il codice fiscale, ma risolverà il limite dello stesso, come l’errata assegnazione o i casi di omocodia (assegnazione per errore dello stesso codice fiscale a due o più persone);
  • Sarà un codice alfanumerico di 9 cifre, compreso di un check digit;
  • Sarà univoco per ogni cittadino e, una volta assegnato, rimarrà lo stesso per tutta la nostra vita;
  • Potrà essere generato soltanto da un sistema che verrà appositamente creato, a fronte dell’inserimento del nostro codice fiscale o dei nostri dati anagrafici.

Vogliamo concludere questo breve articolo-spiegazione sul codice univoco digitale dicendovi che, secondo noi, potrebbe essere, forse, uno strumento che riuscirà davvero a tutelare un po’ di più la nostra privacy e, inoltre, siamo curiosi di vedere come potrà essere implementato e sfruttato nel panorama digitale italiano. 

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Motorola DynaTac 8000x: 50 anni di storia dalla prima chiamata con un telefono cellulare

Se oggi abbiamo la possibilità di usare degli smartphone, potenti strumenti capaci di unire le caratteristiche di un telefono cellulare e le potenzialità di un computer, lo dobbiamo al direttore della divisione di ricerca e sviluppo di Motorola, Martin Cooper, imprenditore e ingegnere statunitense, che fu in grado di rivoluzionare il mondo delle telecomunicazioni.
Esattamente 50 anni fa, il 3 Aprile 1973, effettuò la prima chiamata da telefono cellulare, con un prototipo del Motorola DynaTac 8000X; arrivato sul mercato soltanto 10 anni dopo, il 6 marzo 1983.

Ecco un po’ di caratteristiche di Motorola DynaTac 8000X:

  • permetteva di effettuare fino a 30 minuti di chiamata; questo limite era dovuto dalla sua batteria, infatti, il tempo di ricarica era di 10 ore;
  • i contatti memorizzabili nella rubrica potevano essere solo 30;
  • il dispositivo pesava 793 grammi ed aveva una lunghezza di 25 cm; lo spessore era simile a quello di un mattone, infatti il suo soprannome era “the brick“;
  • era dotato anche di un’antenna dalle generose dimensioni per collegarsi alla rete AMPS, acronimo di Advanced Mobile Phone Standard, una rete analogica che funzionava a 800Mhz.

Il costo di questo gioiello? Ben 3.995$, vendibile anche in abbonamento a 60-100$ al mese; il prezzo non fu un limite, tanto che vennero vendute 300.000 unità.

Il Dynatac divenne iconico a tal punto che fece apparizione nel mondo del cinema in due film:

  • Wall Street, un film del 1987 diretto da Oliver Stone, interpretato da Michael Douglas ruolo di Gordon Gekko premiato anche con l’Oscar.
  • Wall Street – Il denaro non dorme mai, un film del 2010 e sequel del film Wall Street 1987.

Per arrivare ai giorni nostri, in cui il mercato risulta ormai saturo ed i produttori stanno puntando tutto su smartphone pieghevoli e dispositivi indossabili come i visori, dal 1980 il mondo del cellulare cavalcò anni di successo ed innovazione tecnologica. Alcuni dei cellulari più famosi della storia, fino ai nostri attuali smartphone, sono:

  • MOTOROLA MICROTAC1989, dalla forma particolare con sportellino apribile; con dimensioni più contenute rispetto al Dynatac: lungo 9 centimetri e con un peso di soli 3 etti. Segna il punto chiave nella storia in cui il cellulare diventa un oggetto tascabile;
  • Nokia 81101996, lo ricorderemo tutti poiché è stato usato nel film The Matrix, nel 1999, nella scena in cui Neo riceve il telefono in una misteriosa busta e risponde alla chiamata facendo scattare lo sportellino;
  • Nokia 32101999 e Nokia 33102000, forse i più famosi di tutti; infatti, sommando le vendite di tutte e due i modelli, hanno raggiunto 292 milioni circa di unità vendute;
  • BLACKBERRY 62102003, telefono che ha favorito l’informazione e la messagistica tramite la navigazione web e le e-mail, facilitate dalla qualità della tastiera QWERTY;
  • Motorola RAZR v32004, forse il telefono cellulare più sottile sul mercato al lancio, che fece raggiungere il più alto traguardo di successo a Motorola;
  • Nokia N952007, con sistema operativo Symbian ed orientato verso la multimedialità; equipaggiato di Wifi e GPS integrato con doppia apertura slider.
  • iPhone9 gennaio 2007, data che rimarrà nella storia, poiché Steve Jobs presenta sul mercato mondiale il primo smartphone di Apple, un prodotto completamente diverso dai precedenti;
  • HTC DREAM2008, il primo smartphone basato sul sistema operativo Android (Google) ad essere rilasciato sul mercato che apre la battaglia Android vs iPhone; arrivato sul mercato italiano tramite la commercializzazione di Tim e solo nei primi mesi del 2009 al prezzo di € 429,00.

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