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FELO FW-03: L’ELETTRICO CHE FA TORNARE DI MODA GLI ANNI ’90

In quest’articolo vi parleremo di FELO FW-03 che, da qualche mese, è già preordinabile nel nostro paese e, ormai, le consegne dovrebbero avvenire verso fine agosto 2023. Prima di farlo, però, dobbiamo fare un passo indietro perché, come avrete potuto leggere dal titolo, con questo scooter elettrico facciamo un tuffo nel passato, catapultandoci negli anni ’90: era il 1990 quando, al Salone di Tokyo, l’azienda Giapponese Honda presentò l’EZ-9, meglio conosciuto come EZ90 CUB, nella colorazione bianco, rosso e blu; poi prodotto e commercializzato dal 1991 al 1996. In Italia questo modello (i collezionisti più accaniti che hanno la fortuna di possederne uno lo sanno meglio di noi) è conosciuto con la sigla Honda Cub ed immatricolato con la sigla Z5, abbassato ad una cilindrata di 49cc, dagli originali 89.7 cc, con motore monocilindrico a due tempi. Tale abbassamento in Italia della cilindrata fu dovuto per poterlo immatricolare e, quindi, omologare alla circolazione su strada come ciclomotore termico.

E’ proprio grazie all’investimento che ha fatto Felo, acquistando il progetto da Honda, che sono stati possibili lo sviluppo e la ricreazione di CUB in versione elettrico, attraverso il modello FW-03, un modello dal design unico ed iconico (ovviamente omologato ed immatricolabile, però in versione equiparata 125cc, quindi L3); possiamo dire un grosso ed enorme traguardo.

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Storia del brand

Felo nasce in China, per volere di Mr. Zhang Jingyi (classe 1977), nel 2019; dopo il ritiro di Jingyi in qualità di pilota nel mondo delle corse.

Ci teniamo a riassumervi la storia del brand in poche righe, poiché senza non riuscireste a capire la qualità e l’ingegnerizzazione che c’è su questo modello e in tutti i prodotti del brand. Zhang Jingyi è stato sia pilota che ex ingegnere in Honda, oltre che il responsabile di un reparto corse che compete nel campionato cinese Superbike.

Tutti gli scooter e moto di Felo vengono prodotti negli stabilimenti di HYTMOTO, azienda cinese fondata dalla signora Ann Pu che gestisce anche le vendite all’estero per il brand e che ha fondato, da non molto tempo, anche Felo Moto Italy Srl, l’azienda che si occupa della distribuzione in Italia del brand a marchio Felo.

Per farvi capire anche la forte passione e l’ispirazione nella creazione dei loro scooter e delle moto elettriche di FELO, dobbiamo accennarvi il fatto che l’azienda è TITLE SPONSOR/MAIN SPONSOR del progetto GRESINI MOTO E che vede come piloti Matteo Ferrari e Alessio Finello.

Zhang Jingyi ha avuto una visione ed idee chiare, fin da quando ha fondato il brand: creare prodotti di fascia alta/premium e con standard di qualità alti dal punto di vista della qualità costruttiva e prestazionale; in grado di mandare in pensione i veicoli tradizionali con motore termico. Una scommessa ed una sfida molto ambiziosa, almeno per quanto riguarda la mobilità urbana; volendo anche differenziarsi dalla concorrenza.

Dal nostro primo sguardo ad EICMA, proprio allo stand Felo, possiamo dirvi che abbiamo constatato subito al tatto e visivamente che i veicoli esposti, pur specialmente per l’FW-03, trattandosi di un prototipo, che la qualità è davvero alta, ma di questo ve ne parleremo successivamente all’interno di questo articolo.

Prima di concludere le dovute presentazioni, avete visto il logo di Felo? Un coniglio con casco e occhiali; ecco il brand! Da come abbiamo potuto apprendere, ha scelto proprio questo animale per rappresentare il loro concetto di velocità, intelligenza; un coniglio agile, veloce ed energico.

Scheda tecnica:

Altezza dal suolo 250mm Interasse 1200mm Altezza del sedile 760mm

L*W*H (mm) 1761*916*1189

Peso 90 kg a secco

Dimensioni delle ruote 100/90-12 (Anteriore) 130/90-10 (Posteriore) – pneumatici tassellati

Autonomia 120km Velocità massima 80Km/h Freni DISC CBS

Potenza nominale 2Kw Potenza di Picco 6Kw

Coppia 7.5n.m

Capacità della batteria 72V 58Ah Garanzia sulla batteria 100.000 Km / 8 Years

Tempo di ricarica 4 – 5H

Display LCD Luci LED

Vediamo più da vicino FW-03:

Se è vero che dal lato del design parliamo di un CUB, Felo FW-03 si contraddistingue dal suo gemello per un’elevata tecnologia ed ingegnerizzazione. Definito, infatti, dal brand, il veicolo ideale per la mobilità urbana veloce; facile da guidare e smart.

Scopriamo insieme lo scooter elettrico che vi farà innamorare, destinato all’utilizzo urbano; ecco alcune delle caratteristiche principali del mezzo che ci hanno colpito:

  • Partiamo subito dal pezzo forte che interesserà a molti, ovvero prestazioni e potenza: motore centrale con raffreddamento ad aria; potenza nominale di 2kw, mentre, quella di picco dichiarata è di ben 6kw; velocità massima di 80 km/h; autonomia dichiarata di 120km (120 km ad una velocità massima di 45 km/h, utilizzo urbano).
  • Design (su cui non abbiamo molto da dire): mantiene le linee, come già detto, del conosciutissimo CUB, un design quindi anni 90”; il peso dello scooter è di 90kg.
  • Batteria e modalità di ricarica: lo scooter elettrico è equipaggiato di una batteria non estraibile da 72V e 58.000 mAh, con alti standard di sicurezza; FW-03 è il primo scooter che gode di una garanzia sulla batteria di ben 8 anni o dopo 80.000 km (solitamente gl’altri brand offrono solo 2 anni di garanzia sia su scooter/moto che sulla batteria); si ricarica in circa 5 ore, lo puoi caricare a casa con la presa shuko, ma anche alle colonnine di tipo A2.
  • Avviamento Keyless senza chiave e app dedicata che, come possiamo leggere sulla brochure del brand, permetterà di visualizzare lo “stato di salute” del mezzo, oltre aggiornamenti OTA e, presumiamo, la visualizzazione di altre informazioni come l’autonomia stimata rimanente in km; tranne per quanto riguarda la geolocalizzazione del mezzo, dovrebbero aver adottato una soluzione molto simile a quella di NIU.
  • Ruota anteriore con pneumatico 100/90 da 12” e posteriore 130/90 da 10”: entrambe le ruote avranno pneumatici da fuoristrada; per quanto riguarda il sistema frenante lo scooter è dotato di un classico sistema a doppio freno a disco anteriore e posteriore con CBS.

Considerazioni finali e prezzo:

In questo articolo, sicuramente non esaustivo, abbiamo cercato di parlarvi di questo FELO FW-03 che, da un primo sguardo ad Eicma quest’anno presso il loro stand, non possiamo negarvelo, è riuscito a rubarci il cuore. E’ un piacere, soprattutto da appassionati del motore elettrico, vedere rinascere scooter di questo genere in versione elettrico, visto che con la versione con motore termico ormai non si può più circolare; soprattutto abbiamo apprezzato la scelta di farlo uscire in commercio con cilindrata equiparata a libretto al 125cc.

Le colorazioni in cui viene venduto ed è possibile ordinare lo scooter sono: classic red & blue, classic sci-fi green e storm yellow; la nostra preferita? Ovviamente quella classica e più iconica che riprende il colore della versione con motore termico, anche se non vi nascondiamo che sci-fi green non ci dispiace affatto. Vi lasciamo sotto alcune foto dello scooter in tutte e 3 le colorazioni.

  • Colorazione: Classic Red&Blue

Parliamo, per concludere l’articolo, di prezzi: FW-03 viene venduto ad un prezzo (iva inclusa) di listino pari a € 6.100,00 (il prezzo è da intendersi escluso d’immatricolazione, messa su strada e spese accessorie). Poco o tanto? Questo sta a voi dirlo; per noi, con le premesse fatte di 8 anni di garanzia sulla batteria, con la qualità che abbiamo constatato ad Eicma dei veicoli prodotti da Felo, il prezzo è giusto e non dimentichiamoci che, comunque, grazie agli ecoincentivi statali del 30% senza rottamazione e del 40% con rottamazione di uno scooter/moto termica tra l’euro 0 e 3, possiamo abbassare il prezzo rispettivamente a € 4.600,00 senza rottamazione e € 4.100,00 con rottamazione (l’ecoincentivo è da calcolare sull’imponibile del prezzo di listino, quindi IVA escluso, ed ovviamente il prezzo indicato è da intendersi sempre escluso d’immatricolazione, messa su strada, spese accessorie e di rottamazione nel caso vogliate usuifruire dell’ecoincentivo al 40%).

Non resta, comunque, che aspettare le prime consegne in Italia, che oltretutto sono già un po’ in ritardo, e sentire i pareri dei primi clienti sull’affidabilità del prodotto e del brand, in termini anche di garanzia e problemi o meno che potrebbe avere il prodotto.

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LA BORSA PER MONOPATTINO DI HIVEHYPE: DESIGN, VISIBILITA’, IMPERMEABILITA’

La diffusione sempre più continua del mondo della micromobilità elettrica, con particolare attenzione a quella dei monopattini elettrici, sta portando, anche da parte delle aziende, la sfida di trovare e realizzare prodotti che riescono ad accontentare un po’ tutti.

Con l’arrivo della bella stagione, siamo sicuri che questo prodotto di cui vogliamo parlarvi verrà apprezzato ed acquistato da molti di voi: parliamo di una borsa portaoggetti da manubrio per monopattino elettrico ed a tal proposito dobbiamo ringraziare i ragazzi di  HiveHype per avercela mandata, dandoci così l’opportunità di poterla provare per voi e parlarvene qui oggi.

Partiamo subito con il dirvi che per questo prodotto siamo riusciti ad avere anche un bel codice sconto, quindi potrete risparmiare anche sul prezzo finale.

Prima di parlarvene nel dettaglio, vogliamo mostrarvi qualche foto del prodotto.

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Come avrete potuto vedere dalle foto, la capienza di questa borsa è di ben 4 litri, quindi, al suo interno riuscirete tranquillamente ad inserire contemporaneamente una borraccia per dissetarvi, un catenaccio, un pacchetto di fazzoletti ed il vostro portafoglio, ma la cosa che ci ha colpito molto è proprio la presenza di una porta USB, presente su un lato della borsetta; questo vi permetterà, ovviamente alimentando stessa con un powerbank riposto nella borsetta tramite un cavo prolunga già fornito in confezione, di ricaricare il vostro smartphone mentre, ad esempio, lo usate come navigatore. 

Quali sono le caratteristiche principali di questa borsetta che ci hanno colpito molto?

– Design, vestibilità e visibilità anche di sera del prodotto; sul guscio della borsetta sono presenti anche delle fasce riflettenti.

– Qualità davvero alta del prodotto: abbiamo preferito testarla per oltre un mese prima di parlarvene e come dice la descrizione del prodotto, abbiamo potuto constatare il gusto rigido e resistente, oltre al fatto che vi permetterà di trasportare fino a 20 kg al suo interno con volume di 5 litri; davvero ottima come cosa.

– Impermeabilità del prodotto, non scontata, ma una cosa davvero gradita: alcuni prodotti che abbiamo provato in passato, per quanto trovavamo scritto borsa impermeabile, alla fine non lo era, ma su questo possiamo rassicurarvi che, invece, il prodotto di HiveHype è differente!

Veniamo alle conclusioni: non possiamo fare altro che consigliarvi il prodotto, visto che lo abbiamo apprezzato davvero molto. Potete acquistarla su Amazon e per quanto riguarda il prezzo parliamo di € 20,56 (il prezzo può essere abbassato oltretutto inserendo in fase di check-out il nostro codice sconto “NEOVOLT08” che vi darà la possibilità di usuifruire del 15% in meno.)

Acquista su Amazon la borsa portaoggetti di HiveHype tramite il nostro link e ricordati di inserire il codice sconto “NEOVOLT08” per avere uno sconto del 15% sul prodotto

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SVEZIA: IN ARRIVO LA PRIMA STRADA ELETTRIFICATA AL MONDO

Il panorama dei veicoli elettrici è sempre più in espansione, ma uno dei suoi limiti principali è legato proprio all’autonomia data dalle batterie utilizzate. La Svezia, proprio su questo fronte, sembra aver trovato una prima soluzione che potrebbe, forse, risolvere, in parte, questo limite, ma vediamo insieme più nel dettaglio di cosa si tratta: l’idea è quella di trasformare un’autostrada in una strada elettrificata permanente, che sarà la prima al mondo ed unica nel suo genere.

Auto e camion potranno ricaricarsi senza fili durante il transito, evitando così, di fatto, di fare una sosta, ma effettuando una ricarica in movimento/durante la guida (dynamic induction charging).

Quest’autostrada potrebbe essere già realizzata entro il 2025 e, se il progetto avrà successo, seguirà la realizzazione di altri 3.000 km di strade elettrificate entro il 2045.

Il tratto di strada che verrà elettrificato è quello dell’autostrada E20 che attualmente collega gli hub logistici tra Hallsberg e Örebro, che si trovano al centro delle 3 principali città del paese (Stoccolma, Göteborg e Malmö).

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Il progetto attualmente è in fase di appalto e di revisione per la metodologia di ricarica; le opzioni sono 3, ognuna delle quali ha e garantisce vantaggi differenti:

  • Sistema a catenaria (stile filobus);
  • Sistema induttivo: la scelta migliore, secondo noi, in quanto questo sistema sfrutterebbe delle bobine in rame che andrebbero poste sotto l’asfalto della carreggiata e che sarebbero in grado di trasferire ed inviare elettricità ad un’altra bobina posta nel veicolo elettrico, detto ricevitore; una sorta di ricarica wireless come quella degli smartphone;
  • Sistema conduttivo (a terra).

Riuscirà la Svezia in questa impresa così complessa? Presto per dirlo, ma siamo proprio curiosi di capire come si evolverà il progetto e se realmente vedrà la luce; potendo arrivando così anche sulle nostre autostrade italiane.

Bisognerà capire come verrà affrontato il fatto che una simile soluzione è costosa: sia nella realizzazione, sia nella sua manutenzione; una sfida per i produttori di veicoli elettrici che dovranno realizzare questo ricevitore.

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GIORNATA MONDIALE DELLE API

Oggi, sabato 20 maggio 2023, si celebra la Giornata mondiale delle api; la cui vita è minacciata da pesticidi, continui cambiamenti climatici e dall’agricoltura intensiva.

Da chi è stata creata questa giornata e perché è stato scelto proprio il 20 maggio? E’ stata istituita dalle Nazioni Unite il 20 dicembre 2017, su iniziativa della Slovenia, ed è stata festeggiata per la prima volta il 20 maggio dell’anno successivo; data che coincide con la nascita di Anton Janša, apicoltore e padre delle tecniche di apicoltura moderna nella Slovenia.

L’apiario di Janša a Breznica.

L’obbiettivo della Giornata mondiale delle api è quello di SENSIBILIZZARE la popolazione mondiale su quanto sia importante PROTEGGERE questi ed altri insetti; ricordando all’umanità quanto DIPENDIAMO dalle api e d’altri impollinatori.

Chi sono gli impollinatori e perché svolgono un ruolo fondamentale negli ecosistemi e nei nostri sistemi alimentari? Gli impollinatori comprendono api, vespe, farfalle, ditteri, falene, coleotteri e altre 20 mila specie che, come afferma la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), contribuiscono alla produzione alimentare tramite l’impollinazione nelle colture.

L’impollinazione è il trasporto del polline da un apparato riproduttore maschile di una pianta ad uno femminile; se avviene negli apparati di uno stesso fiore l’impollinazione si dice autogama, mentre, se avviene tra apparati di fiori differenti, purché appartenenti alla stessa specie, si dice che l’impollinazione è eterogama. Il tipo di impollinazione più importante è entomogama, ovvero, quella effettuata dagli insetti, in particolare dalle api; può avvenire, inoltre, tramite il vento, l’acqua o altri animali (es. volatili).

L’impollinazione è il primo passo per la sopravvivenza e l’evoluzione dei vegetali, in quanto, regola il processo di riproduzione delle piante e tutela la biodiversità (la varietà di organismi, piante, animali ed ecosistemi presenti sulla Terra e collegati tra loro, in quanto sono essenziali per la reciproca sopravvivenza).

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La biodiversità è la varietà di organismi, piante, animali ed ecosistemi presenti sulla Terra e sono tutti essenziali per la reciproca sopravvivenza. L’estinzione di una singola specie può avere impatti notevoli sulla qualità di vita di tutte le altre specie; infatti, se, ad esempio, le api si estinguessero, le colture alimentari diminuirebbero: sparirebbero la produzione di caffè, mele, mandorle, pomodori e cacao. Senza api, inoltre, l’uomo non sopravviverebbe più di quattro anni; a spiegarcelo è una celebre frase attribuita ad Albert Einstein: «Se un giorno le api spariranno, l’estinzione del genere umano seguirà quattro anni più tardi».

A tutelare la vita delle api vi sono gli apicoltori, tra cui Dario Paladini, un giornalista che alleva api e che ha scritto un libro-diario intitolato “IO STO CON LE API”.

Nel libro racconta la storia di alcuni apicoltori che cercano di salvare le api dal cambiamento climatico e dai pesticidi; analizzando le api morte e il miele che producono.

Acquista il libro su Amazon tramite il nostro link

Il miele, per essere sostenibile, deve avvalersi della certificazione WBA (World Biodiversity Association) e, quindi, essere prodotto localmente e secondo il rispetto della biodiversità.

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Yeti S10: il primo monopattino dual motor di Monomobility

Oggi in questo articolo torniamo a parlare di monopattini, presentandovi il nuovissimo Yeti S10: il primo monopattino dual motor di Monomobility; lanciato sul mercato il 20 febbraio 2023 dopo mesi e mesi di test da parte dell’azienda per trovare la giusta configurazione, sia da un punto di vista meccanico, sia da quello elettronico. Hanno testato varie centraline e lavorato sempre ascoltando i consigli della community, molto attiva, che sta pian piano crescendo.

Un membro della community, Davide, è  addirittura riuscito a realizzare una mod davvero interessante: delle strisce led aRGB in un kit completamente plug and play, facile da installare sullo Yeti; con tanto di centralina programmabile con modulo bluetooth ed app dedicata, disponibile sia per Android che per iOS, in cui è possibile divertirsi a scegliere i diversi colori e le diverse animazioni, in quanto vi sono oltre 200 modalità tra cui scegliere.

Noi siamo già riusciti a metterci mano, infatti, come potete vedere sul nostro profilo Instagram la abbiamo già montata e non vediamo l’ora di parlarvene meglio in un prossimo articolo.

La mod sarà, anzi lo è già, acquistabile e disponibile per tutta la gamma Yeti attuale, ma non è l’unica: questo ragazzo ha già creato un’altra mod interessante che sta testando ed attualmente sono disponibili anche altri vari accessori per S9, S9+ e S10, stampati in 3D da Gavino, altro membro attivo della community Yeti che ha aiutato l’azienda stessa a realizzare i supporti per le frecce del mezzo. 

Tornando a parlare dello Yeti S10, l’azienda ha realizzato un prodotto che rispecchia i loro principi: un prezzo contenuto e competitivo senza rinunciare a nulla; alla fine del nostro articolo, quando vi parleremo di prezzi, rimarrete voi stessi stupiti. 

Ci teniamo subito a precisare e ricordare che lo Yeti S10 ha 2 motori e supera la potenza nominale di 500W, impostata dalla normativa, rientrando così tra i mezzi non omologati alla circolazione su strade pubbliche, ma soltanto in aree private (vi consigliamo l’utilizzo di dispositivi di protezione personale).

Da quando vi abbiamo parlato di Monomobility e del loro Yeti S9 sono trascorsi più di 10 mesi; mesi in cui la giovanissima start-up, alla guida di Mario Cola, Lorenzo Turri e Davide Picchi, ha lavorato davvero sodo: a quanto abbiamo appreso, chiunque lo ha acquistato ne è rimasto soddisfatto; sono, inoltre, riusciti  a realizzare, a parer nostro, un monopattino davvero equilibrato che ripaga la nostra fiducia e le nostre aspettative.

Lo Yeti S9, di cui vi abbiamo parlato, ha subito parecchi aggiornamenti dalla sua configurazione iniziale che abbiamo presentato.

Attualmente, noi siamo proprio in possesso del nuovo S9+ con un’allestimento di vari aggiornamenti che vanno dalle parti meccaniche del mezzo fino a quelle elettroniche, ma di questo ne parleremo in un prossimo articolo in cui vi sarà la recensione del nostro mezzo personale.

Scheda tecnica e approfondimenti

Prima di portarvi più vicino per scoprire insieme a noi lo Yeti S10, vogliamo mostrarvi la sua scheda tecnica così com’è (la stessa che potete trovare sul sito dell’azienda):

PRESTAZIONI

·   Due motori 800w 48v (2400W max)

·   4 Velocità (6kmh, 15kmh, 20kmh, 25/50kmh)

·   Autonomia 35-45km (25kmh)

·   Batteria 18Ah 48v (max 54.6v) INR-18650

·   Pendenza massima 35%

·   Carico massimo 120kg

CICLISTICA E DIMENSIONI

·   Peso 22kg

·   Dimensioni 120*54*126cm (piegato 112*54*57cm)

·   Telaio monoscocca in magnesio

·   Pneumatici tassellati 10×3”

·   Sospensione anteriore e posteriore ad elastomero

·   Freno a disco 140mm e E-ABS anteriore e posteriore

·   Bloccasterzo presente

DOTAZIONE

·   Caricatore 48v 2A (8-9h ricarica completa)

·   Cruise control

·   Campanello acustico

·   Protezione surriscaldamento e sottotensione

·   Faro anteriore projector

·   Stop posteriore LED e segnalatore di frenata

·   Led blu laterali di posizione

·   Resistenza a sporco e polvere IP54

·   App mobile Android e iOS

FRECCE

Frecce anteriori e posteriori wireless ricaricabili via USB incluse di telecomando e supporti.

Vediamo più da vicino S10 tramite alcune delle sue caratteristiche:

–    Lo Yeti S10, come i suoi fratelli minori, condivide lo stesso telaio monoscocca: totalmente realizzato in magnesio e alluminio, di cui vi abbiamo parlato precedentemente, che lo rende in primis tra uno dei più leggeri (pesa soltanto 22 kg, grazie alle dimensioni davvero contenute, infatti, come anche Mario ci ha detto, S9 e S10 sono pensati per essere trasportati su treni e ascensori; vi assicuriamo che, quando parliamo di dual motor, parliamo solitamente di monopattini non destinati a questo utilizzo) ed oltre ad essere tra i più leggeri, questo modello è uno tra i più solidi, azzerando la manutenzione sullo stesso, e ne giova anche il design che rimane originale e pulito.

–    Velocità e potenza: questo modello ha 2 centraline minirobot custom, poste all’interno di un unico case, come se fossero una sola; questo per dissipare meglio (non mancano ovviamente i sensori di controllo temperatura). S10 è dotato, inoltre, di 2 motori brushless (con sensori di hall) da 800W nominali l’uno e una potenza totale di picco di 2400W. Il monopattino raggiunge una velocità massima di 50 km/h (potrebbe raggiungere una velocità superiore, ma l’azienda ha dichiarato che ha preferito limitarlo; questo per trovare il giusto compromesso tra performance e sicurezza, cosa che sinceramente noi condividiamo). Vi assicuriamo che le prestazioni non gli mancano: in modalità dual motor e nella mappatura sport, potrete divertirvi davvero tanto, riuscendo anche ad affrontare le salite più ripide con pendenze fino al 35%. Non avendolo ancora provato, vi lasciamo le parole di Enrico Cantini, uno dei primi membri della community che lo ha acquistato, che, ormai, avendolo in possesso da quasi un mese, ha percorso 400 km circa: “Lo Yeti Dual è fantastico, un monopattino di puro divertimento su due ruote; ottimo sprint anche in salita. La tenuta in strada del mezzo è fantastica ed anche se è limitato ti dà delle sensazioni incredibili”.

–    Freni, ammortizzatori, ruote, piantone e nuova forcella a “C”: S10 arriva sul mercato con doppio freno a disco da 140mm, con equipaggiate pinze meccaniche ed E-ABS anteriore e posteriore; le leve freno ora, inoltre, su S10 sono in alluminio. Per quanto riguarda gli ammortizzatori, troviamo una sospensione ad elastomero, su entrambi gli assi (diversamente da S9 e S9+ che, di listino, vengono venduti con la sospensione anteriore a molla e freno a tamburo; anche se, ad oggi che vi parliamo di S10, già dal primo aprile 2023 è possibile, direttamente dal loro sito e-commerce, acquistare anche i fratelli più piccoli scegliendo di equipaggiarli o meno con la nuova forcella, nonché con sospensione ad elastomero, ovviamente, a seconda della disponibilità in stock; anche qui, altro spoiler: siamo stati i primi ad acquistare S9+ proprio con quest’ultima configurazione, ma di questo ve ne parleremo nella recensione dedicata). Il piantone è stato ridisegnato ed ora è 0,5 cm più alto ed ha una nuova chiusura (ad oggi anche S9+ ha lo stesso piantone aggiornato). Montati troviamo, di serie, pneumatici tassellati da 10×3 su cerchi da 6” che ci permetteranno di portare il monopattino anche su sterrato e ghiaia; quasi dimenticavamo, questo monopattino, così come tutta l’attuale gamma Yeti, ha un baricentro di guida alto, una cosa che abbiamo e stiamo apprezzando davvero molto. 

–   Non mancano su Yeti S10 le frecce anteriori e posteriori che sono di tipo wireless, ricaricabili via USB ed incluse di telecomando; su questa scelta siamo sinceri: inizialmente eravamo un po’ scettici, ma ci siamo dovuti ricredere dopo aver provato le stesse sul nostro S9+.

–   Per quanto riguarda i dispositivi di illuminazione troviamo faro anteriore, faro posteriore con luce di stop e delle strisce led di colore blu che, oltre a dargli un look gradito, vi renderanno più visibili la sera.

–   Sulla dashboard non abbiamo molto da dirvi, poiché è essenziale: potete visualizzare la velocità a cui state andando, le tacchette rimanenti della batteria, vedere se i fari sono accesi o meno e, se lo avete attivato, vedere anche se è attivo o meno il cruise control.

–   Come avrete potuto leggere dalla scheda tecnica, lo Yeti S10, sempre come i suoi fratelli, è dotato di applicazione bluetooth che potrete usare sia su Android che su iOS e sono 2: quella Monorim e quella del produttore della centralina e della dashboard minirobot; questo per avere una previsione più accurata e migliore sull’autonomia (sotto vi lasciamo i link per scaricare le rispettive app su entrambe le piattaforme).

Link App Monorim

Link App MiniRobot

Considerazioni finali e prezzo:

Partiamo subito col dirvi che una cosa che stiamo apprezzando moltissimo dei monopattini elettrici di Monomobility è il design elegante ed originale, con linee che lo contraddistinguono.

Davide, il ragazzo che ha realizzato le strisce led aRGB, ha voluto condividere con tutti gli altri membri del gruppo telegram dello Yeti la sua considerazione personale su S9+ e S10 (dopo aver percorso molti chilometri su S9+ e aver acquistato da poco S10) dicendo: “S9+ e S10 sono due mondi completamente diversi: il primo ti permette di guidarlo in tranquillità ascoltando musica classica, mentre il secondo ascoltando musica hardcore”.

E’ arrivato il momento di dirvi le nostre considerazioni finali sul motivo per il quale, secondo noi, dovreste acquistarlo o meno e preferirlo ad altri monopattini della stessa categoria (magari facendo anche un upgrade da Yeti S9+); questo non prima di parlarvi del prezzo e delle colorazioni in cui viene venduto. 

S10 viene venduto ad un prezzo di €1.299,00 per quanto riguarda le colorazioni, a seconda delle disponibilità, possiamo scegliere tra Neon, Black e Silver.

M

L’acquisto di questo mezzo lo consigliamo a tutte quelle persone che devono affrontare ogni giorno pendenze importanti e che, soprattutto, non abitano in pianura; anche a tutte quelle che, magari, avendo un peso maggiore, vuoi per l’altezza o altro, vogliono un monopattino che riesca ad offrirgli ottime prestazioni che purtroppo con monopattini legali non potrebbero avere. 

Lo consigliamo, inoltre, anche se provenite da mezzi legali e, quindi, non avete mai avuto un mezzo illegale e, di conseguenza, non volete un mezzo estremo e pesante: Yeti S10 fa al caso vostro; come vi abbiamo detto fin dall’inizio dell’articolo, è, forse, il monopattino dual motor più compatto e leggero ( il che lo rende perfetto per i pendolari; cosa che, solitamente, non è propria dei mezzi dual motor). 

Ci teniamo a fare una premessa molto importante: rimane un monopattino dual motor e, pertanto, se non per una questione di peso o pendenze, consigliamo l’acquisto di un monopattino come lui soltanto ad un’utenza che ha già avuto in precedenza un altro monopattino; in quanto non è un giocattolo (in realtà non lo sono nemmeno i monopattini legali ma, ancor di più non lo sono mezzi come questi che sono da considerarsi per utenti “PRO”).

Ci teniamo a dirvi che quelli che abbiamo usato per questo articolo di presentazione del mezzo sono i nostri parametri di valutazione personale e che l’articolo non è una recensione, in quanto non abbiamo provato il mezzo; anche se, da possessori di S9+, speriamo di farlo presto.

V

Lo sapevi che Yeti è compatibile con la maniglia EVOGRIP, acquistala utilizzando il nostro CODICE SCONTO!

La maniglia EVOGRIP per la famiglia Ninebot G30 ed ora Yeti Scooter nasce per dare una soluzione a problemi che per noi possessori di monopattini sono la quotidianità. EVOGRIP è la prima e unica maniglia rigida per monopattino elettrico sul mercato.
Trasportare il tuo monopattino non è mai stato così semplice.

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DISCLAIMER
Ci teniamo a precisare che lo Yeti S10, avendo 2 motori ed una potenza nominale superiore ai 500W, non rientra tra i monopattini omologati per la circolaone su strada; ma bensì, solo in strade ed aree private. Si ricorda, inoltre, che come da normativa, nonché dal codice della strada italiano, il limite di velocità su strade urbane/pubbliche è di 20 km/h e di 6 km/h se si circola sulle aree pedonali. Questo monopattino  è destinato, come già detto, alla vendita per un utilizzo su strade ed in aree private. Monomobility (Azienda Produtttrice) e Neo Volt, in qualità di blog non si ritengono, di conseguenza, responsabili di eventuali sanzioni e multe, derivanti dall’utilizzo di questo monopattino su strade non private. Monomobility e Neo Volt declinano, inoltre, ogni responsabilità da eventuali danni arrecati a persone, cose o animali. Le protezioni personali, come casco e guanti, non sono obbligatorie, ma consigliate, soprattutto, se si utilizza in aree private il mezzo ad una velocità superiore ai 20 km/h.

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DAISY E APPLE TRADE IN: FILIERA CIRCOLARE E ROBOTICA VS IMPATTO AMBIENTALE

I nostri dispositivi elettronici, una volta esaurita la loro vita, diventano veri e propri rifiuti; contribuendo all’aumento dell’impatto ambientale.

Una delle aziende che ha, finalmente, iniziato a voler contribuire nel ridurre questo impatto è Apple.

Apple, infatti, si è posta come obiettivo la riduzione del proprio impatto ambientale, entro il 2030: producendo energia pulita, utilizzando materiali riciclati e riciclando i rifiuti elettronici.

Programma Apple Trade In

Proprio per l’ultimo punto dell’obiettivo, è nato il programma Apple Trade In: i clienti Apple possono, attraverso gli Apple Store o il sito ufficiale, affidare i propri vecchi dispositivi all’azienda; se in buone condizioni, vengono ricondizionati a nuovo, mentre, se irrecuperabili, vengono spediti a un laboratorio per il recupero dei materiali. Il cliente, in cambio della sua azione, può ricevere un credito e scalarlo subito dal proprio acquisto, per sostituire il vecchio dispositivo, o caricarlo su una carta regalo, da utilizzare in un acquisto futuro.

Il servizio è disponibile anche in Italia dal 2014.

Come ha affermato Lisa Jackson, vice presidente per l’ambiente, le politiche e le iniziative sociali di Apple, “Il riciclo responsabile deve diventare una componente importante della filiera dell’elettronica e Apple sta percorrendo una nuova strada che aiuterà il settore a fare passi avanti in questo senso”.

Apple Trade In è un chiaro esempio di programma che facilita la filiera produttiva circolare; promuovendo i processi di recupero dei materiali.

Ciò si basa sull’economia circolare, ovvero, un sistema che si basa su tre principi “le tre R”: Ridurre, Riusare e Riciclare.

“Ci impegniamo a progettare prodotti che i nostri clienti potranno usare per molto tempo. Quando è ora di riciclarli, speriamo che la comodità e i vantaggi dei nostri programmi incoraggino tutti a portarci i loro vecchi dispositivi“; afferma Lisa.

Per farci un’idea, solo nel 2019, sono stati ricondizionati 11,1 milioni di dispositivi; risparmiando più di 47.000 tonnellate di rifiuti elettronici.

Conosciamo Daisy

Tutti gli iPhone che vengono selezionati per il recupero dei materiali vengono spediti ad Austin (Texas) o nelle periferie di Breda (Paesi Bassi).

In questi due posti è stata collocata Daisy: un robot capace di smantellare le varie componenti degli iPhone che vanno dall’iPhone 5 all’iPhone 12.

Nei laboratori per il recupero dei materiali, la manualità dell’uomo e l’ingegneria robotica sono perfettamente unite per riuscire a recuperare tutti i materiali adoperati nelle componenti degli iPhone.

Parliamo di 14 materiali: cobalto, alluminio, rame, vetro, zinco, argento, oro, litio, acciaio, tantalio, carta, stagno, tungsteno e plastica; la maggior parte sono metalli, ricavati da tonnellate e tonnellate di roccia; altri, invece, sono il prodotto di trasformazioni delle materie prime e terre rare.

Questi materiali si trovano, ad esempio, nelle saldature delle motherboard, nelle scocche degli iPhone, nelle batterie e nei taptic engine. Per riuscire a suddividere tutte queste parti, Daisy è formata da quattro stazioni: 

  • Nella prima stazione gli iPhone, dopo essere stati scansionati e preparati allo smontaggio, vengono privati del proprio display e vengono  rimossi la capsula auricolare, la fotocamera frontale e il face ID; questo tramite l’aiuto di un braccio meccanico;
  • Nella seconda stazione le batterie, dopo esser state congelate con un getto di azoto a – 80°C, vengono rimosse per evitare che esplodano nei processi successivi; una persona, successivamente, raccoglie tutte le batterie che arrivano dentro a delle celle di litio e le isola con del nastro isolante;
  • Nella terza stazione le viti, dopo che una pressa fora le scocche degli iPhone, ricava le viti con i loro supporti;
  • Nella quarta stazione le componenti rimaste, dopo che gli iPhone vengono scossi da un braccio, vengono recuperate; successivamente, Daisy, con la collaborazione dei dipendenti di questi laboratori, suddividono tutte le componenti nei diversi contenitori.

Parliamo di dati

Tramite questo processo, Daisy disassembla 1,2 milioni di dispositivi all’anno e 200 dispositivi all’ora; riducendo le estrazioni dalla roccia. Infatti, da una tonnellata di componenti smontati dai robot si possono recuperare oro e rame che verrebbero estratte da 2.000 tonnellate di roccia.

Le componenti che vengono recuperate finiscono in diversi stabilimenti che si occuperanno di ricavarne i materiali. In alcuni di questi stabilimenti vi sono altri robot che si occupano di alcune di queste componenti: Dave che disassembla Taptic Engine e magneti, recuperando terre rare, tungsteno ed acciaio; Taz che tritura i rifiuti elettronici per recuperare maggiore quantità di materiali preziosi, tra cui lo stagno dalle saldature delle motherboard ed altri materiali dagli speaker.

Tutti i materiali vengono utilizzati per realizzare nuovi dispositivi con materiale riciclato: scocche con alluminio riciclato,  batterie con cobalto riciclato, motherboard con saldature di stagno 100% riciclato, ecc.

Tuttavia, le pratiche di riciclaggio devono ancora essere ottimizzate, così come quelle di smontaggio, quindi, Apple deve ancora avanzare nella ricerca e nello sviluppo delle tecnologie di riciclaggio per migliorare il team di robot.

Non so voi, ma noi di NeoVolt non sappiamo veramente che cosa aspettarci da questi ulteriori studi, visto che così ci hanno già stupiti.

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EARTH DAY 2023: AGISCI ORA

Oggi, 22 aprile 2023, è la Giornata Mondiale della Terra. Questa giornata è stata istituita nel 1970 in America, tramite un appello del senatore democratico Gaylord Nelson; a seguito dell’incidente avvenuto vicino a Santa Barbara, California: litri e litri di petrolio che si riversarono ininterrottamente in mare per ben undici giorni.

A celebrare questa giornata, fino ad adesso, ne hanno preso parte 193 paesi, tra cui l’Italia.

In Italia, infatti, dal 2007, se ne occupa Earth Day Italia con concerti, trasmissioni TV e festival. Proprio quest’anno, a seguito del blocco con la pandemia, ci sarà nuovamente in presenza il loro festival che promuove l’Agenda 2030: il Festival dell’Educazione alla Sostenibilità. Si terrà dal 21 al 25 aprile a Roma, nel Villaggio per la  Terra, ospitato all’interno di Villa Borghese.

VILLAGGIO PER LA TERRA Earth Day Italia Villa Borghese Roma 23 aprile 2018 © Lorenzo Gobbi/Smile Vision Srls

Che cos’è l’Agenda 2030?

L’Agenda 2030 è stata approvata nel 2015 dall’ONU e racchiude i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), basati su cinque principi: le 5 “P” (Persone, Pianeta, Prosperità, Pace, Partnership). Come disse la stessa ONU, questi 17 obiettivi sono stati definiti “per ottenere un futuro migliore e più sostenibile per tutti”.

Come far fronte a questi obbiettivi? Dall’insieme al dettaglio

Per far fronte a questi obiettivi e alla salvaguardia dell’ambiente, sia attualmente che nel passato, sono stati ideati movimenti, associazioni e progetti; tra cui:

  • Oxfam: movimento globale che lotta contro le disuguaglianze per porre fine alla povertà e all’ingiustizia;
  • Save The Children: organizzazione internazionale che lotta per migliorare la vita dei bambini che si trovano in paesi in cui la vita non è facile per loro;
  • Legambiente: associazione che promuove la tutela dell’ambiente;
  • Iberdrola: azienda che produce energia rinnovabile;
  • Mare Pulito: associazione che tutela le acque marine;
  • ASviS: alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile;
  • ActNow: campagna delle Nazioni Unite in azione per il clima e la sostenibilità.

Non solo queste iniziative possono aiutare noi e il nostro pianeta, ma possiamo farlo noi stessi, quotidianamente; tramite semplici ed efficaci azioni:

  • Utilizzare mezzi pubblici, biciclette o mezzi elettrici (automobili, monopattini, moto, ecc.) per i propri spostamenti;
  • Utilizzare energia rinnovabile per ricaricare i propri dispositivi elettronici, i propri mezzi di micromobilità elettrica e dare energia ai propri elettrodomestici;
  • Riutilizzare e ridurre il consumo dell’acqua per non sprecare una delle risorse più importanti per la vita;
  • Fare la spesa con borse riutilizzabili, realizzate con materiali ecosostenibili (ad esempio, cotone o plastica riciclata);
  • Riempire le proprie borracce nelle case dell’acqua o alle fontanelle sparse per la città (assicurandosi che sia acqua potabile);
  • Dividere i rifiuti che si producono in base alla loro natura e al loro materiale, facendo la raccolta differenziata;
  • Comprare frutta e verdura di stagione e alimenti prodotti localmente;
  • Fare shopping in negozi di seconda mano o che realizzano capi d’abbigliamento ecosostenibili;
  • Condividere con amici e familiari le proprie conoscenze su come aiutare l’ambiente.

AWorld in support of ActNow

Per far conoscere altre azioni utili per sostenere e promuovere l’Agenda 2030, la campagna ActNow, l’ultimo movimento tra quelli citati precedentemente, ha ideato un’app per spingere tutti noi a muoverci, nel quotidiano, verso il futuro e la salvaguardia dell’ambiente, di noi stessi e degli animali: AWorld.

AWorld nasce per educare adulti e ragazzi, ma anche le famiglie, su quelle che sono le necessità attuali nei confronti dell’ambiente; tramite le proprie scelte individuali e le proprie conoscenze.
Nell’app è possibile conoscere il proprio Carbon Footprint (impronta ecologica), ovvero le emissioni di gas serra che si producono; registrare le proprie azioni per il clima: consumare tutta la spesa, sfruttare la luce naturale che entra dalle finestre, scegliere prodotti biologici, fare riunioni di lavoro da remoto, spostarsi con un monopattino elettrico, riparare gli elettrodomestici, regalare una pianta, ecc.; visualizzare i propri progressi; partecipare alle challenge e alle sfide promosse dalla community; unirti a community esistenti o creare un proprio team personale; tenersi aggiornati con la sezione News e informarsi con i percorsi educativi che mette a disposizione AWorld.

Noi di NeoVolt, ad esempio, tramite i percorsi educativi di Aworld, abbiamo scoperto che cosa sia l’Earthing e i suoi benefici.

Se volete scoprire anche voi come poter contribuire ed essere consapevoli della vostra impronta ecologica, vi lasciamo qui sotto il link per scaricare l’applicazione di ActNow: Aworld; disponibile su App Store e Google Play.

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Monopattino elettrico: norme, consigli e sicurezza in strada

Da utilizzatori ed appassionati del mezzo riteniamo importante, prima di continuare a portarvi articoli su nuovi monopattini ed accessori, dirvi che il monopattino elettrico non è un giocattolo; in strada dobbiamo essere tutti responsabili. I mezzi di micromobilità elettrica sono veri e propri mezzi di trasporto; perciò, un errore può costarti la vita.

Ricorda che per guidare il monopattino elettrico devi avere compiuto i 14 anni.

La nostra mission rimane, sempre, quella di sensibilizzarvi ed avvicinarvi alla micromobilità, una mobilità alternativa ecosostenibile,  ma vogliamo farlo in sicurezza, consigliandovi prodotti conformi, affidabili  e di qualità.

Se ti stai avvicinando per la prima volta al mondo dei monopattini elettrici, abbiamo riassunto, per te, in 8 punti, alcune delle cose che riteniamo  importanti tu sappia; aiutandoti, inoltre,  a conoscere anche  l’attuale norma che regola l’utilizzo del mezzo nel nostro Paese (per tutti gli altri sarà un ripasso):

1- Esegui regolarmente la manutenzione del tuo mezzo (controlla la pressione delle gomme, controlla il serraggio delle viti e il suo stato generale; facendo, ad esempio, anche molta attenzione al corretto funzionamento dei dispositivi di illuminazione). Per un corretto utilizzo non portare mai al di sotto del 20% il livello di carica della tua batteria; oltre a ridurne la vita, potresti danneggiarla;

2- Non guidare il tuo monopattino elettrico in caso di maltempo (pioggia e neve); il rischio di cadere per terra perdendo aderenza è molto alto. Oltre che ad essere pericoloso, potrebbe portare ad un’usura precoce del telaio del tuo monopattino (viti, cuscinetti, parti meccaniche in generale ecc…) e, attraverso l’infiltrazione dell’acqua, si potrebbero danneggiare ed ossidare le componenti elettroniche (centralina, dashboard, motore, batteria) e, nei peggior casi, potrebbero verificarsi cortocircuiti veri e propri. Leggi attentamente il MANUALE UTENTE che solitamente trovi nella scatola del prodotto per  scoprire il grado di impermeabilità e certificazione  IP del tuo monopattino;

3- Ricorda che il tuo monopattino, per rispettare la normativa e, quindi, essere omologato alla circolazione su strada, deve avere una potenza nominale di 500W/ 0,50 kW;  inoltre, dev’esser dotato di un regolatore di velocità, due freni (uno per asse/ruota, anteriore e posteriore, indipendenti tra loro, anche uno meccanico ed uno elettronico), un segnalatore acustico; una luce di posizione, una di stop ed infine indicatori luminosi di svolta/direzione (nel caso il tuo monopattino non ne fosse ancora provvisto hai tempo fino al 1° gennaio 2024 per installarli e, di conseguenza, adeguarti al recente aggiornamento della normativa).

4- Ricorda che dopo la mezz’ora successiva al tramonto, per la guida notturna, è obbligatorio l’utilizzo del giubbotto catarifrangente e/o delle bretelle retroriflettenti ad alta visibilità. Per quanto non siano obbligatori, ti raccomandiamo l’utilizzo dei dispositivi di protezione personale, come casco e guanti.

5- Rispetta i limiti di velocità imposti dall’attuale normativa; circolando sulle strade urbane ad una velocità massima di 20 km/h e di 6 km/h nelle aree pedonali e rispettando il codice della strada;

6- Ricorda che è assolutamente vietato circolare sui marciapiedi e sulle strade urbane, dove il limite di velocità è superiore ai 50 km/h, sulle strade extraurbane, salvo che non siano dotate di piste ciclabili, e ricorda che non puoi guidare contromano, salvo nelle strade a doppio senso di circolazione.

7- Ricorda che è assolutamente vietato circolare in 2 su un solo monopattino, che non puoi trasportare oggetti o animali e tantomeno trainare e/o farsi trainare da veicoli.

8- Ricorda che è assolutamente vietata la sosta sui marciapiedi, dato che puoi diventare d’intralcio per il passaggio di passeggini ed/o carrozzine per disabili; utilizza per le tue soste gli stalli riservati alle biciclette, ai ciclomotori e ai motoveicoli.

Quando sei in strada guida con prudenza, seguendo le norme ed in modo responsabile.

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Parigi: il blocco dei monopattini a noleggio poteva essere evitato

Oggi, con questo articolo, torniamo a parlare di monopattini elettrici, più precisamente della decisione e della presa di posizione di Parigi.

In una seconda parte, esporremo il nostro punto di vista su come poteva, e può ancora, essere gestita la situazione generale sul fronte della micromobilità elettrica.

Parigi è stata la prima città in Europa che, nel 2018, introdusse i monopattini elettrici in sharing, ma è stata anche la prima a toglierli.

In effetti, non è la prima volta che si parla del “problema dei monopattini elettrici” facendo riferimento, in questo caso, a quelli in sharing; sia a Parigi, ma anche in Italia ed in altre città europee e non.

Secondo noi, se non è andato tutto secondo i piani, il problema non è dei monopattini elettrici in sharing, non è del servizio offerto, ma è di chi lo utilizza e delle incomplete norme che hanno finora attuato i vari governi per “gestire” la micromobilità elettrica, una mobilità del tutto nuova, un modo diverso per muoversi nelle nostre città in modo ecosostenibile. Di questo approfondiremo successivamente nell’articolo.

Concentriamoci, invece, ora sul domandarci: che cosa è successo nella capitale francese per portare ad una scelta così drastica?

I dati analizzati segnalano che i monopattini elettrici in sharing hanno causato una forte crescita di incidenti e di problemi di decoro urbano: dal parcheggio selvaggio sui marciapiedi a quello in strada.

(Photo by Hugo Lebrun / Hans Lucas / Hans Lucas via AFP)

Ecco alcuni dati degli ultimi anni:

  • Nel 2019, le vittime degli incidenti mortali sono state 10;
  • Nel 2021, le vittime degli incidenti mortali sono state 24, a fronte di 247 incidenti totali con il mezzo;
  • Nel 2022, le vittime degli incidenti mortali sono state 3, a fronte di 408 incidenti tra monopattini privati e in sharing, causando 459 feriti.

Da questi dati che vi abbiamo dato, si può notare che i numeri, anno per anno, siano raddoppiati; facendo prendere al comune parigino la decisione di revocare le licenze alle società di noleggio di monopattini.

Portando, di conseguenza, al bando i monopattini elettrici dalla capitale.

Promosso dal sindaco Anne Hidalgo, domenica 2 aprile 2023 si è tenuto un referendum consultivo in cui i parigini sono stati chiamati a votare a favore (SI’) o a sfavore (NO) della continua disponibilità dei monopattini a noleggio.

Come volevasi dimostrare, il pensiero pilota trascinato ha portato ad un secco NO, grazie all’89% dei voti, ovvero il voto di 103.080 persone; in percentuale hanno votato solamente il 7.5% delle persone con diritto di voto, un’affluenza di persone davvero bassa.

Va ribadito, inoltre, che essendo stato un Referendum consultivo la decisione finale spettava comunque al comune parigino che, nella figura del Sindaco Anne Hidalgo, si era dimostrato da tempo più che favorevole a rimuovere questo servizio.

Il 31 agosto 2023 scadranno le licenze delle 3 società che hanno in appalto il servizio di noleggio monopattini a Parigi, parliamo di Dott Lime e Tier. Il provvedimento avrà quindi efficacia dal primo settembre del 2023, dicendo così stop al servizio, da come si può dedurre: verranno rimossi tutti i 15.000 monopattini che potevano essere noleggiati, 5.000 a testa per operatore. Ricordiamo che il provvedimento coinvolge solo il servizio di sharing, senza includere i monopattini privati che potranno continuare a circolare secondo le norme vigenti in Francia.

Monopattini a noleggio a Parigi CHESNOT/GETTY IMAGES

Come si poteva evitare questa scelta drastica? Tutto parte da una normativa errata secondo noi


Da come abbiamo appreso nella prima parte dell’articolo, i monopattini elettrici sono, ad oggi, più un problema che una soluzione.

La vicenda di Parigi ne è la prova, ed anche altrove non sta andando bene; tanto che temiamo che una scelta simile possa essere promossa anche nel nostro paese ed in altre città europee.

In questa seconda parte, quindi, dato che per noi è possibile evitare quest’escalation a livello europeo e mondiale, analizzeremo delle strategie per integrare la micromobilità elettrica nella mobilità odierna senza troppi intoppi. Questo senza aver prima ribadito l’importanza di un utilizzo consapevole di tutti i mezzi e senza aver prima descritto le dinamiche che avvengono dal boom fino ad oggi attorno alla micromobilità elettrica.

Una mobilità alternativa che dovrebbe essere ecologica e sostenibile che sembra, invece, essere un bel groviglio per istituzioni, comuni e per interi stati. Lo dicono i mass media, le testate giornalistiche ed i telegiornali che continuano ad alzare polveroni su polveroni sulla vicenda, strumentalizzando, a parer nostro, molte delle notizie.

Sinceramente, da utilizzatori del mezzo come privati riconosciamo che, quando ci muoviamo per la città, da una parte troviamo parecchi curiosi del mezzo, dall’altra automobilisti e motociclisti che provano odio verso la nostra categoria, facendoci sentire come se fossimo d’intralcio e di troppo.

Infatti, essendo di parte, ci piacerebbe fare un paragone dicendo che gli incidenti in cui troviamo coinvolti i monopattini siano minori rispetto quelli che coinvolgono le automobili, ma riteniamo che sarebbe poco etico e corretto perché, ovviamente, come sappiamo tutti, il numero di monopattini che circola è minore rispetto al numero di automobili, scooter, macchine e, forse, anche bici presenti sulle nostre strade, così come nel resto dell’Europa e del mondo.

Siamo molto d’accordo che il noleggio/sharing dei monopattini crea parecchi problemi in città portando spesso incidenti, feriti e morti, sia per chi lo utilizza, sia per chi si ritrova travolto da utilizzatori indisciplinati e maleducati.

Molti di questi utilizzatori sono venuti a conoscenza del mezzo durante il lockdown per la pandemia in corso e, da quando è scoppiato il “boom dei monopattini” sono passati ormai degli anni.

Nonostante il passare del tempo, la normativa attuata, come dicevamo all’inizio della prima parte dell’articolo, risulta incompleta ed anche imprecisa, sia in Italia che nel mondo; portando confusione, caos e disinformazione, condite da quella che consideriamo, come vi abbiamo già detto in anticipo, una propaganda contro il mezzo in generale.

Finora vi abbiamo detto ciò che ad alcuni piace ascoltare: ma se vi dicessimo che anche vietando l’utilizzo dei monopattini il risultato sarebbe lo stesso? Se mettessimo gli stessi utilizzatori su un altro qualsiasi mezzo i problemi non si ridurrebbero; basta prendere gli esempi che sono da noi osservabili quotidianamente:

  • Ciclisti contromano;
  • Ciclisti che, addirittura, pedalano sui marciapiedi;
  • Ragazzi in bici con un amico dentro al cestino;
  • Scooter, bici e macchine parcheggiate sui marciapiedi;
  • Macchine e corrieri che sostano o, addirittura, parcheggiano sulle ciclabili;
  • Automobilisti, motociclisti e perfino ciclisti che sfrecciano sulle strade non rispettando i limiti di velocità; passando anche con il rosso e travolgendo pedoni ed animali;
  • Persone che si dilettano con acrobazie in strada con auto, moto o bici;
  • Macchine con un numero di persone superiori ai posti della stessa, causando morti e feriti in caso d’incidente per ulteriore mancato utilizzo di cinture.

Potremmo continuare con infiniti esempi, ma non è il nostro intento; non vogliamo tantomeno mettere una categoria contro l’altra, ma vogliamo soffermarci e sottolineare che il problema sono le persone indisciplinate, a priori del mezzo utilizzato.

Quello che, quindi, sarebbe dovuto essere stato attuato da parte dei diversi governi del mondo, vedendo i primi problemi di questa nuova mobilità alternativa attraverso il focus sullo sharing, era istituire un tavolo tecnico con esperti del settore in stretta collaborazione con gli operatori che noleggiano i monopattini. Sarebbe poi spettato al nuovo tavolo tecnico la proposta della stesura di una nuova norma più completa per la micromobilità, che ad oggi, a parer nostro, lascia buchi anche per altri mezzi rientranti nella categoria come i monoruota elettrici, gli hoverboard, gli skateboard elettrici e onewheel.

Noi non siamo degli esperti in legge e non ci vogliamo sostituire ad essi, ma eccovi alcuni dei nostri consigli per un’ipotetica nuova stesura della norma che regola l’utilizzo dei principali mezzi a propulsione elettrica in Italia, ma anche nel mondo:

  • Obbligo del casco per tutti;
  • Istituzione di una nuova categoria: quella della micromobilità elettrica; visto che l’equiparazione alle bici, secondo noi, non risulta corretta. Questo per includere anche gli altri mezzi di micromobilità elettrica citati;
  • Obbligo di frequenza di un corso teorico per poter guidare qualsiasi mezzo di micromobilità elettrica, argomenti uguali a quelli della patente AM.
  • Età minima per guidare questi mezzi di 14 anni;
  • Limitazione della potenza nominale per i minorenni (es. 350400W di potenza nominale fino ai 18 anni per i monopattini. Da rivedere per ogni mezzo di micro mobilità, in quanto, ad esempio, sul monoruota potrebbero risultare pochi);
  • Obbligo di assicurazione RC con possibilità di furto incendio che copra tutti i mezzi di micromobilità sopra citati (costo max annuale di 50 euro, legata alla persona);
  • Targa identificativa per tutti i mezzi di micromobilità elettrica identificativa (costo di rilascio irrisorio, legata alla persona);
  • Modifica dei limiti di velocità attuali per i monopattini ed applicazione degli stessi su tutta la micromobilità elettrica: riportare i 25 km/h nelle strade urbane e mantenere i 6 km/h nelle aree pedonali (anche se potrebbe risultare difficile tale applicazione sugli altri mezzi di micromobilità elettrica);
  • Introduzione di stalli dedicati e parcheggi sicuri all’interno di attività commerciali, anche con l’introduzione di un’eventuale tariffa (a tal proposito ci piaceva la soluzione proposta da Locko che potrebbe essere estesa a tutti i mezzi di micromobilità elettrica);
  • Rimozione del limite della potenza nominale di 500W, lasciando solamente il limite sulla velocità (difficilmente applicabili sugli altri mezzi di micro mobilità elettrica e per chi abita in collina o montagna).

Lista non esaustiva che potrebbe essere sicuramente rivista e seguita da altre aggiunte.

Per quanto riguarda lo sharing, per risolvere il problema della sosta selvaggia e del vandalismo siamo favorevoli all’introduzione del modello Coreano realizzato dal Korea Railroad Research Institute, entrato in test a fine 2022 nella nazione. Ma andiamo a vedere meglio di cosa si tratta:

  • I monopattini possono essere noleggiati e devono essere riconsegnati solo in aree appositamente realizzate, si parla di vere e proprie stazioni di presa e riconsegna in cui avviene automaticamente la ricarica del mezzo al parcheggio della restituzione;
  • Introduzione di un’algoritmo di una intelligenza artificiale (IA) chiamato “Smart Scoring”, installato su un dispositivo che, collegato al monopattino, analizza e valuta le abitudini di ogni conducente e rileva le violazioni del codice della strada.

Siamo sicuri che l’introduzione di una norma ben fatta e seguita da alcuni di questi consigli porterebbe ad un calo degli incidenti con il monopattino elettrico e lo sharing risulterebbe gestibile al meglio, portando benefici anche ad altri mezzi di micromobilità elettrica, ad oggi tagliati fuori dalla stessa.

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